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Tek Tank e un nuovo modello di governance per i lavori pubblici

Dall’e-learning alla reputation based governance. Sono diversi i campi in cui spazia Tek Tank, l’organizzazione dell’Università di Bologna che implementa servizi web l’insegnamento a distanza, la gestione del lavoro e la governance.
Computer

Nasce Tek Tank, organizzazione dell’Università di Bologna che eredita il lavoro svolto da E-Learning Lab, recentemente integrato quest’ultimo con il nuovo Centro E-Learning d’Ateneo. Abbiamo chiesto al professor Lucio Picci, docente di Economia dell’Innovazione Tecnologica, di spiegarci di cosa si tratta. E gli abbiamo chiesto la sua ricetta, tutta tecnologica, per gestire il settore dei lavori pubblici attraverso un sistema reputazionale.

Professore cos’è Tek Tank?
"E’ un'organizzazione interna all'Università di Bologna, con sede principale a Forlì, che realizza progetti legati alle tecnologie di Internet. Iniziammo occupandoci di e-learning. La nostra componente dedicata ad esso si chiama E-Learning Lab e recentemente è stata riconosciuta come uno dei laboratori del nuovo Centro E-Learning d'Ateneo. Col tempo il nostro raggio d'azione si è esteso, per includere progetti sull'e-government, ed è parso opportuno costituire un'organizzazione che tenesse conto del contesto mutato".

Perché l'ape che ride è il vostro simbolo?
"Perché rappresenta la nostra laboriosità. E il sorriso dell'ape vuole anche essere "programmatico":
lavorando proviamo a divertirci".

Qual è l'importanza di avere una struttura di questo tipo per l'Uni verità di Bologna?

"Per primo, realizziamo progetti di una certa complessità e a costi relativamente contenuti. Recentemente, per esempio, la Facoltà di Economia di Forlì si è rivolta a noi per dare l'accesso a tutti gli studenti - alcune migliaia - a una piattaforma di e-learning, e per gestire il servizio di help-desk e una serie di interventi formativi.

All'Università di Bologna qualcosa di simile non era mai stato fatto prima. Le nostre esperienze da "testa di ponte" ci permettono poi di condividere quel che apprendiamo. Per esempio, in una logica di intervento che non è più quella della sperimentazione, ma mira a fornire servizi a migliaia di persone, diventa indispensabile l'integrazione con le anagrafiche centrali gestite dal Cesia. Stiamo aiutando il Cesia realizzando alcuni prototipi software per raggiungere l'obiettivo, che è di interesse strategico per l'Ateneo. Noi diamo una mano a loro, e loro ascoltano i nostri desiderata. Quel che ne risulterà sarà utile per tutto l'Ateneo.

Per ultimo, l'organizzazione che ci siamo dati è un elemento di interesse.  Abbiamo strutturato le nostre attività coerentemente con gli standard internazionali relativi al Project Management. Per esempio, i nostri collaboratori "segnano" le ore lavorate in un applicativo software a seconda del "work package" del progetto rilevante. Si tratta di un passaggio indispensabile, insieme ad altri accorgimenti organizzativi, per potere monitorare i costi e infine per sfruttare i benefici della divisione del lavoro. Altrimenti si ha il solito "nanismo" italiano, in cui si coinvolgono risorse umane ad hoc sul singolo progetto, che porta a rigidità organizzative molto dannose e preclude lo sfruttamento dei vantaggi della divisione del lavoro".

Tra i progetti in corso c'è il Rebag, che lei dirige. Di cosa si tratta?

"Sto lavorando a un progetto di ricerca che si chiama "Reputation-based Governance", da cui l'acronimo "Rebag". L'idea è che attraverso il concetto di reputazione, che è stato molto studiato nelle scienze sociali, si possa definire un modello coerente di governance che presenta vantaggi e implicazioni molto interessanti.

Tek Tank sta realizzando un prototipo di software per gestire il settore dei lavori pubblici attraverso un sistema reputazionale. Il vantaggio di disporre di una struttura che è in grado di farsi carico di un progetto come questo è ovvio. Se avessi dovuto coinvolgere personalmente un assegnista di ricerca per fare il software, "ad hoc", non sarei andato da nessuna parte. In questo modo ho un'intera organizzazione che mi assiste. In prospettiva questi vantaggi potrebbero beneficiare anche altri studiosi che abbiano esigenze simili".

In un suo intervento sul quotidiano  "Il foglio", qualche mese fa, lei indicava nel web l'arma per combattere la corruzione negli appalti pubblici. Ci spiega in che modo?

"Sì, attraverso l'utilizzo di strumenti reputazionali. Un esempio è fornito dal mercato elettronico eBay, dove in linea di principio vi è ampio spazio per ingannare il proprio prossimo - per esempio, non inviando per posta un prodotto a chi se lo è aggiudicato e lo ha già pagato. Gli acquirenti e i venditori hanno però la facoltà di esprimere un voto su ciascuna transazione cui partecipano, che è visibile a tutti. In questo modo ci si crea una reputazione, e per non rovinarla si evitano comportamenti disonesti.

Allo stesso modo, sto definendo un modello di governance per i lavori pubblici dove tutti gli attori coinvolti, inclusi i cittadini che useranno per esempio una strada, o una scuola, possono esprimere opinioni al riguardo. Nel complesso si creano incentivi forti che limitano la corruzione e che portano a selezionale gli amministratori e le imprese migliori".

Quali i mezzi per contattare Tek Tank e conoscere meglio le vostre realizzazioni?

"Nel nostro sito, che è http://www.tektank.it, si trovano informazioni su Tek Tank e sui nostri progetti, e i nostri recapiti per contattarci. Si trovano anche i nomi dei nostri collaboratori, cui va il merito per le buone cose che sono state fatte".