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Politicamente Scorretto, contro le mafie, per la cultura

La quinta edizione della rassegna patrocinata da Carlo Lucarelli lancia l'appello "Nei forzieri della mafia, un tesoro per la cultura" che propone di utilizzare i beni confiscati alle mafie per creare un fondo destinato alla promozione della cultura
Carlo Lucarelli

Un fine settimana a Casalecchio di Reno per la quinta edizione di "Politicamente Scorretto", l'iniziativa incentrata sulla lotta alle mafie, promossa da Casalecchio delle Culture che gode anche del patrocinio dell'Università di Bologna. "L'Alma Mater - ricorda Giorgio Bongiovanni, docente di Filosofia del diritto - è il primo ateneo italiano ad aver stipulato una convenzione con l'associazione Libera. Da questa collaborazione è nato un seminario sulla mafia come fenomeno sociale, che ha visto anche come appendice alcuni viaggi nelle terre in cui la mafia è più radicata. L'Università di Bologna deve continuare in questo lavoro di studio e approfondire il fenomeno mafioso evidenziandone la dimensione socio-politica". Un proposito che ben si sposa con le iniziative proposte da "Politicamente Scorretto".

Da venerdì 27 a domenica 29, insieme a Carlo Lucarelli, ormai storico testimonial e promotore della rassegna, recentemente insignito della cittadinanza onoraria di Casalecchio di Reno, ci saranno non pochi ospiti, tra cui don Luigi Ciotti, Gianrico Carofiglio, Giancarlo Caselli, Lella Costa, Concita De Gregorio, Carlo Degli Esposti.

Per gli studenti universitari e delle scuole superiori è stata pensato il ciclo di appuntamenti "Il futuro volta le spalle alle mafie". Venerdì 27 è in programma un incontro con Pina Maisano Grassi, vedova di Libero Grassi (ore 9,30, Teatro Testoni), e un seminario sulle minacce della criminalità organizzata ai giornalisti (ore 15, Casalecchio delle Culture). Sabato 28 (ore 10,30, Teatro Testoni) sarà invece ospite il Procuratore della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli.

Gli incontri di sabato 28 saranno raccolti sotto al titolo "La letteratura indaga i gialli della politica": prima (ore 15) il dialogo "Bologna incontra Genova", poi Carlo Lucarelli guiderà il dibattito su "Sbirri e detectives". Alle 21, infine, una serie di reading ed interventi musicali ricorderanno i venti anni dalla scomparsa di Leonardo Sciascia.

"Nei forzieri della mafia, un tesoro per la cultura" sarà invece il tema attorno cui ruoterà la giornata conclusiva, domenica 29. Prima un dialogo in diretta video con il Meeting delle Etichette Indipendenti, che si svolge in contemporanea a Faenza, su "Musica contro le mafie", poi la presentazione di "Un appello Politicamente scorretto", seguita dall'incontro "Cultura? Un bene confiscato".

Carlo Lucarelli e Paola Parenti, presidente di Casallecchio delle Culture, insieme a Libera, hanno infatti lanciato l'appello "Nei forzieri della mafia, un tesoro per la cultura", che sarà al centro di questa edizione di Politicamente Scorretto. L'appello, ad oggi sottoscritto già da duemila persone, propone di utilizzare i beni confiscati alle mafie per creare un fondo destinato alla promozione e alla produzione di cultura. "L'appello - dice Lucarelli - parte da una riflessione semplice: ogni volta che c'è un momento di crisi la prima cosa che si taglia è la cultura. E' ormai quasi naturale che sia così. Dobbiamo invece cominciare a considerare la produzione di cultura come qualcosa di tanto importante quanto la produzione dei beni materiali". Da qui il collegamento con i beni confiscati alle mafie.

"C'è una specie di tesoro dei pirati - continua Lucarelli - che è il patrimonio dei beni confiscati alle mafie. La criminalità organizzata ci ha portato via un sacco di soldi e tanti pezzi di territorio. Molte di queste cose sono state sequestrate dallo Stato. Ci viene naturale riutilizzare questi beni per scopi sociali e per far nascere cooperative, ci piacerebbe anche che venissero utilizzati per realizzare un piano che abbia come obiettivo il finanziamento della cultura". Facendo molta attenzione a come questi beni vengono gestiti. "Occorre una cautela enorme per evitare che questi beni cadano nuovamente in possesso delle mafie. Ma se riusciamo a metterci le mani nel modo giusto, il forziere dei pirati può davvero diventare una risorsa importante per finanziare la cultura". Cultura che, conclude Lucarelli, è senza dubbio "un'arma fondamentale per sconfiggere la mafia".