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Nuovo studentato Fioravanti: 240 posti entro due anni

E' stato ultimato il progetto dell’edificio che sorgerà alla Bolognina, a ridosso della stazione ferroviaria e della nuova sede comunale. Sarà la più grande delle residenze universitarie per il diritto allo studio della città.
Progetto

Ben 240 posti letto e altrettanti posti per parcheggiare le bici. Alloggi ma anche sale studio, lavanderia, sala internet, mensa, sala per la musica e palestra. Sono alcune delle caratteristiche della nuova residenza universitaria che sorgerà alla Bolognina.

"In una città che ospita studenti provenienti da ogni dove, una residenza costruita apposta per loro, ex novo, da ateneo e istituzioni pubbliche, è un atto di accoglienza concreta" parola di Roberto Nicoletti, delegato per gli studenti dell’Alma Mater. "Sono contento di presentare il progetto di questo nuovo studentato - ha esordito Nicoletti- che vede l'impegno di molti soggetti". All'investimento economico complessivo di 25,6 milioni di euro hanno infatti partecipato il Ministero per l’Università (con 11,2 mln), l’Università di Bologna (con 3,3 mln), la Regione Emilia-Romagna (con 3 mln), Er.go (con 1,6 mln), mentre il Comune ha messo a disposizione il valore del terreno (6,5 mln). Terreno e fabbricato che verranno concessi in diritto d’uso all’ateneo per 99 anni.

"Il Comune è lieto di aver fatto parte di una compagine così articolata- ha ribadito l'assessore comunale Luciano Sita, -dimostrando come sia importante dare una risposta di sistema ad un problema complesso come quello degli alloggi".


L’edificio si svilupperà su quattro piani fuori terra ed uno interrato e sarà costeggiato dalla pista ciclabile. Sorgerà in un’area che, oltre ai nuovi uffici comunali, accoglierà un ostello della gioventù e una quantità di negozi, uffici e pubblici esercizi.

Seimilacinquecento metri quadri che oltre agli spazi comuni, alcuni dei quali accessibili anche dall'esterno, accoglieranno gli ospiti in diverse tipologie abitative. Sei su dieci degli studenti alloggiati (152 in tutto) occuperanno camere singole;  doppie per gli altri 88. Tutti avranno servizi igienici indipendenti e oltre il 70% (174) fruirà di cucina autonoma: 75 all’interno di miniappartamenti di una o due camere, e 99 in nuclei integrati di due o cinque camere con servizi comuni. Soluzione di tipo albergo per i restanti 66.


Sia Er.go che Sts, la società di ingegneria responsabile del progetto, hanno fatto notare che il tratto distintivo di questo nuovo studentato sarà poi la grande attenzione all’ambiente e al risparmio energetico. Rientrerà infatti nella classe energetica CasaClima A plus, che significa un consumo di energia non superiore a 30 kwh annui al metro quadro (pari a una riduzione del 75% rispetto ai limiti consentiti dalla legge), e il ricorso ad impianti di energia rinnovabile e soluzioni "verdi", come pannelli solari, tetti e pareti ricoperti di vegetazione con riutilizzo delle acque piovane. Il progetto, ha poi spiegato Eugenio Arbizzani presidente di Sts, tiene conto anche del tessuto urbanistico dell’area. "Crediamo che la realizzazione di questo progetto non risulterà importante solo per il suo valore intrinseco, di significativa opera pubblica a servizio degli studenti, ma anche per il proprio valore nei confronti della città di Bologna, e per il quartiere della Bolognina, rispetto al quale si candida a svolgere un ruolo di cerniera fra il tessuto storicizzato e il nuovo tessuto urbano".


"Un progetto estremamente innovativo e sostenibile da un punto di vista ambientale - ha sottolineato il presidente di Er.go Vainer Merighi- che sarà anche al passo con gli sviluppi futuri dell'Alma Mater, aprendosi ad esempio ad ospitare, una volta esaurite le graduatorie degli aventi diritto sulla base di reddito e merito, anche gli studenti stranieri o i docenti che potranno ricercare un alloggio attraverso il sistema dello sportello unico casa.

Soddisfazione per quanto svolto è stata espressa anche dal Prorettore Vicario con delega all'edilizia Emilio Ferrari che non ha mancato di esprimere l'auspicio che "possa trattarsi della prima di una serie di opere che abbiamo intenzione di portare avanti, d’importanza strategica per la città e non solo per l’Università".