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L'Alma Mater incontra e dialoga con la Cina

Giovedì 23 febbraio, alle 17, Romano Prodi conversa con l'Ambasciatore della Repubblica popolare cinese Ding Wei. Prosegue la serie di incontri con i protagonisti dei cambiamenti economico-politici di questi anni.

A distanza di un mese dalla chiusura dell’Anno della cultura cinese in Italia, l’Università di Bologna ospita l’Ambasciatore cinese Ding Wei in dialogo con Romano Prodi. L’evento – giovedì 23 febbraio, alle 17, nell'Aula Absidale di Santa Lucia - si inserisce nell’ambito della serie di incontri organizzati dall’Alma Mater Studiorum con gli ambasciatori dei Paesi che si pongono al centro degli scenari globali: dopo il Brasile è la volta della Cina, un paese che negli ultimi trent’anni ha sorpreso il mondo per le cifre del suo straordinario sviluppo economico e per il suo crescente protagonismo nel contesto internazionale.


Il dialogo fra Romano Prodi e l’Ambasciatore Ding Wei, moderato da Barbara Alighiero, direttrice uscente dell’Istituto Italiano di Cultura a Beijing, sarà preceduto dall’intervento del Magnifico Rettore Ivano Dionigi, che dallo scorso dicembre è entrato nel board direttivo - prima volta per un rappresentate italiano - dell’Hanban, l’ente ministeriale che presiede gli Istituti Confucio nel mondo. A margine del dibattito sono previsti gli interventi di Marina Timoteo, direttrice dell’Istituto Confucio dell’Alma Mater Studiorum, di Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna e Giancarlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna che, con l’Università di Bologna, sono partner dell’Associazione Collegio di Cina, che "mette in rete" le più importanti istituzioni amministrative, culturali, economiche, imprenditoriali e sociali della regione Emilia-Romagna a favore dell'integrazione degli studenti cinesi nel tessuto economico e sociale del territorio.


Bologna e le città della Romagna, sede dei vari campus dell'Università, hanno impostato un dialogo sistematico e organico tra Ateneo, istituzioni pubbliche ed imprese: sono infatti una ricchezza diffusa e un veicolo di nuove relazioni gli oltre 700 studenti cinesi presenti all'Ateneo di Bologna, le iniziative come la partecipazione al Campus sino-italiano a Shanghai, i progetti di ricerca, le partnership di scambio didattico, scientifico e trasferimento tecnologico con numerose Università e Istituzioni pubbliche e private in Cina.


Tra i temi che verranno trattati ci sarà quello del modello di sviluppo secondo i "caratteri cinesi" che vengono da più parti indicati come base di una strategia di soft power che la Cina attua nei confronti del mondo. Si discuterà inoltre del rapporto di quella che oggi è la nazione emergente per eccellenza con la propria matrice culturale e l’uso che di questa matrice si fa, per definire il posto della Cina nel mondo globale. E ancora si parlerà dell'"innovazione indigena", cioè di un'economia cinese non più caratterizzata dal copiare, ma dalla creazione di un know how che sosterrà la prossima fase dello sviluppo cinese.

L'ingresso all'evento è libero fino all'esaurimento dei posti disponibili