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L'Università e le leggi razziali

In occasione del Giorno della Memoria, l'Archivio storico dell'Alma Mater allestisce in Archiginnasio una mostra che ripercorre in sette tappe gli effetti delle leggi razziali sulla comunità universitaria
L'Università e le leggi razziali

Apre questo venerdì, 24 gennaio, alle 15, nel Palazzo dell'Archiginnasio, la mostra "Diaspore. 1938, l'Università di Bologna davanti alle leggi razziali". Realizzata in occasione del Giorno della Memoria, la mostra è organizzata dall’Archivio storico - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, con il patrocinio della Comunità ebraica di Bologna e la collaborazione del Museo Ebraico di Bologna e della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio.

Oltre ai membri della locale comunità ebraica, nella Bologna del 1938 non mancavano i giovani ebrei anche fra gli studenti universitari che qui giungevano da numerose città italiane, come Giorgio Bassani. L’eccezionalità del caso bolognese era costituita inoltre dalla presenza di centinaia di studenti ebrei stranieri che avevano scelto Bologna per sottrarsi alle misure antisemite applicate nei loro Paesi (Ungheria, Polonia, Romania, Russia).

L’Università si trovò quindi in prima linea nel momento in cui si trattò di applicare le leggi razziali. L’acquiescente subordinazione dei vertici accademici all’indirizzo razzista comportò una netta inversione nei comportamenti fino ad allora tenuti nei confronti degli ebrei, stranieri richiamati a Bologna dalla cordialità dei bolognesi, dalla gradevolezza della città e da ideali condizioni di vita.

L’esposizione, realizzata con un impianto didattico, ripercorre in sette tappe gli effetti delle leggi razziali sulla comunità universitaria, sette tappe che vogliono richiamare simbolicamente le sette braccia della Menorah, simbolo dell’ebraismo: l’abbandono della Patria e l’integrazione degli ebrei stranieri nell’Università e nella vita cittadina; la propaganda antisemita in Università, la scienza al servizio del razzismo; la preparazione dell’opinione pubblica alle leggi razziali; l’espulsione di professori e studenti ebrei dall’Università e i tentativi di sottrarsi alle misure razziste; l’abbandono dell’Italia; la trappola dell’antisemitismo, studenti e professori nella Shoah; verso nuove diaspore, la ricerca di una nuova Patria.

La mostra, ad ingresso libero, resterà visibile fino al 28 febbraio, con apertura dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,45 e il sabato dalle 9 alle 13.

Il Giorno della Memoria è l’occasione per ricordare le vittime della Shoah e per onorare quanti, al rischio della loro vita, aiutarono i perseguitati. Oltre alla mostra in Archiginnasio, l'Università di Bologna celebra la ricorrenza con una serie di altri appuntamenti. Tra questi, la Marcia della Memoria a Forlì, due incontri, a Forlì e a Bologna, con la scrittrice israeliana Lizzie Doron e le proiezioni dello spettacolo di Marco Paolini "Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute" e del film documentario "Il cielo si aprirà per te. La storia di Malka Rosenthal".