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Il gruppo 63-Quarant'anni dopo

dal 8 al 11 Maggio 2003

Manifestazione e iniziative a Bologna - Arena del Sole, 8-11 maggio 2003.

I quarant'anni del Gruppo 63 verranno ricordati a Bologna con una manifestazione organizzata dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna. Lo scopo delle iniziative in programma è di ridare letteralmente voce, colonna sonora, ai molti testi creativi che allora si produssero. Un'antologia di questa produzione - nei vari aspetti della poesia, della narrativa e del teatro - è appena uscita, a cura di Nanni Balestrini e Alfredo Giuliani, per i tipi dell'editore torinese "Testo & immagine", che si appresta pure a rieditare l'antologia dedicata a "Critica e teoria" del Gruppo 63, già elaborata da Renato Barilli e Angelo Guglielmi nel 1976. Non essendo queste antologie  corredate da alcun apparato elettronico capace di "restituire il suono alla scrittura", è nata l'idea di far rinascere i testi nella totalità di una lettura performativa ad opera degli stessi autori, o di  esecutori appositamente scelti nel caso che questi siano scomparsi o impossibilitati a partecipare. Poiché uno degli intenti è dimostrare che i lavori del Gruppo 63 avevano una potenzialità di sviluppo ulteriore, ciascun esponente sarà invitato a fornire saggi di quanto ha fatto da allora fino ad oggi. Risuoneranno così, in modo integrale, i versi dei Novissimi, Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Antonio Porta, Nanni Balestrini; o della "situazione postnovissima" che ebbe quali interpreti Giorgio Celli, Adriano Spatola, Corrado Costa, Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli; o di una protagonista assorta e autonoma come Amelia Rosselli. Per la narrativa, si ascolteranno brani vecchi e nuovi di Alberto Arbasino, Francesco Leonetti, Giorgio Manganelli, Luigi Malerba, Gianni Celati, e di Roberto Di Marco, Michele Perriera, Gaetano Testa, questi ultimi tre allora riuniti nell'esperienza della Scuola di Palermo. Accanto alla riproposizione dal vivo della realtà testuale del Gruppo 63, l'incontro di maggio si propone anche di delineare un bilancio critico e storiografico di quel grande laboratorio, evitando la formula un po' pesante e accademica del convegno, ricorrendo alla misura più agile e vivace delle tavole rotonde. Ne sono previste cinque, in successione. La prima darà la parola ai protagonisti per un esame di coscienza; la seconda allargherà lo sguardo oltre gli stretti confini della letteratura per ricostituire il confronto a tutto tondo che allora si ebbe fra tutte le arti, visive, sonore, dello spettacolo, ciascuna intenta ad affrontare i nuovi traguardi imposti dallo sviluppo mediologico. Nella terza tavola rotonda ci si chiederà in che misura il Gruppo 63 abbia anticipato le confuse ma vitali questioni del postmoderno. Nelle due tavole rotonde finali verrà data parola soprattutto agli esponenti delle vicende successive, sul fronte della poesia come della narrativa, chiamati a interrogarsi se e in quale misura abbiano accolto un'eredità dal lavoro dei loro fratelli maggiori. Molta cura verrà riposta nell'allestimento di un ampio e ricco bookshop, per poter offrire tutte le pubblicazioni uscite sotto l'egida del gruppo, alcune delle quali divenute rare o introvabili. Le letture dei testi verranno accompagnate da brani documentari del tempo, nel proposito di ricostituire almeno parzialmente il clima di quegli anni. INFO: Provincia di Bologna-Assessorato alla Cultura, Via de' Castagnoli, 3 - 40126 Bologna Il Gruppo 63 Movimento culturale d'avanguardia italiano, così denominatosi dopo un convegno a Palermo nel 1963. Attribuisce al linguaggio una funzione sovvertitrice nei confronti della razionalità borghese. Fra i precedenti si devono ricordare l'antologia poetica I Nuovissimi  (1961) e l'attività della rivista milanese Il Verri. Il gruppo, unito dalla polemica contro la tradizione letteraria degli anni cinquanta, comprendeva scrittori, poeti, studiosi di estetica. Oltre ai teorici Luciano Anceschi, Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Renato Barilli, figuravano molti scrittori di poesia come Nanni Balestrini, Antonio Porta, Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani. Le riviste Marcatrè e poi Quindici furono i canali più diretti dei programmi e della produzione del gruppo. Alla fine degli anni 60 si divise: alcuni esponenti si volsero verso un più deciso impegno politico, altri si indirizzarono a diverse esperienze poetiche. Nei primi anni Cinquanta l'avanguardia era generalmente ritenuta una faccenda remota, ormai superata: alcuni letterati, artisti e musicisti si accorsero che la Tradizione moderna era segnata dalle avanguardie e, come tutte le tradizioni, anche questa andava rivisitata. Fenomeno dalle molte facce, la neoavanguardia fu anzitutto una rivisitazione critica della modernità, un ripercorrerla senza pregiudizi e con molta passione di capire. La modernità si mostrava già declinante, e le esperienze dell'arte e della letteratura d'avanguardia, anziché superate, sembravano le più vitali e promettenti. Dietro al Gruppo 63 c'era un movimento spontaneo suscitato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle cose letterarie. Mentre l'Italia si andava trasformando da paese agricolo a paese industriale, i suoi scrittori facevano una grande fatica a entrare nella modernità. Primo embrione di un disegno di rinnovamento può essere individuato in Autonomia ed eteronomia dell'arte di Luciano Anceschi, pubblicato nel 1936: l'autore individua la ricca fenomenologia delle poetiche artistiche e letterarie, la loro complessità. Da questo primo testo, vent'anni dopo nasce Il Verri, osservatorio critico e laboratorio di autori che ben presto sarebbero diventati noti. Centrale di idee, esplorazioni e 'umori', la rivista favorì in Italia la rinascita dell'avanguardia, ne sostenne lo slancio e l'allevò nelle sue pagine. Nel 1961 uscì nelle edizioni della rivista l'antologia I novissimi (rieditato nel 1965 da Einaudi), con una introduzione di Alfredo Giuliani. Intorno al Verri e sotto la propulsione dei Novissimi crebbe un movimento di stimoli e consonanze fra diversi autori. Fu Luigi Nono che suggerì a questi la formula impiegata dagli scrittori tedeschi per gli incontri annuali del Gruppo 47 (Günter Grass, Ingeborg Bachmann, Peter Handke e altri): un seminario annuale in cui gli scrittori confrontavano i loro lavori in corso, leggendoli e criticandoli reciprocamente, non per riconoscersi su orientamenti e poetiche comuni, ma per rifondare in tempi brevi la loro letteratura. Pur in una situazione storica diversa, le intenzioni erano abbastanza simili. Questa situazione di ricerca, idee, e fervori portarono quasi naturalmente alla nscita del Gruppo 63: i fondatori volevano portare allo scoperto una sfida che fino a quel momento era soltanto implicita nei loro primi libri, negli articoli del Verri (edito da Giangiacomo Feltrinelli) e nelle loro perpetue discussioni, spesso scambiate per via epistolare. A questo punto serviva un luogo, ove ritrovarsi in seduta plenaria, per litigare proficuamente. Prima occasione fu offerta nel 1963 da Francesco Agnello, che guidava la Settimana della Nuova Musica di Palermo, prestigiosa manifestazione dei giovani compositori d'avanguardia: il programma comprendeva i nomi di Lieti, Evangelisti, Donatoni, Nono, Berio, Bussotti, Kagel… Invitati a partecipare in qualità di scrittori che seguivano un itinerario di rinnovamento parallelo a quello dei musicisti, oltre alle loro reciproche letture di lavori in corso (a porte chiuse) organizzarono un mulinello di undici atti unici, messi in scena alla Sala Scarlatti del Conservatorio, e parteciparono ad un movimentato ciclo di conferenze a più voci su teatro, teatro musicale, musica, pittura, poesia, narrativa. L'unità del gruppo 63 si stava realizzando attraverso due assunzioni di metodo: ogni autore sentiva necessario controllare la sua ricerca sottoponendola alle reazioni altrui e la collaborazione si manifestava come assenza di pietà e di indulgenza. Dopo la settimana di Palermo il Gruppo 63 esisteva. Sindaci, Assessori alla Cultura e Aziende di turismo diedero la loro disponibilità ad ospitare le riunioni annuali dei componenti. Nel 1964 fu la volta di Reggio Emilia, in cui crebbero sia gli scontri che i proseliti. Nel 1965 di nuovo Palermo, in cui si discusse del romanzo. Nel 1966 a La Spezia e l'anno dopo Fano, ultima riunione ufficiale del Gruppo, in cui lo spazio maggiore venne riservato agli esordienti. Nacque il mensile Quindici che raggiunse rapidamente una grande diffusione, arrivando a tirare più di 300.000 copie. La sua crescente politicizzazione esasperò contraddizioni e spaccature e ciò determinerà la sua chiusura nell'autunno del 1969, data che può essere considerata quella della fine della neoavanguardia come fenomeno organizzato. La neoavanguardia italiana non si era mai posta come un'alternativa di potere, si era invece presentata come un'alternative di idee, di poetiche, di valutazioni. La sua occupazione di spazi fu doverosamente provvisoria. Tutti i componenti del Gruppo 63 hanno continuato a scrivere. (da Gruppo 63. L'antologia a cura di Nanni Balestrini e Alfredo Giuliani, ed.Testo&Immagine 2002) Bologna 8 - 11 maggio 2003 Arena del Sole - Sala Interaction  - Bologna Comitato tecnico: Renato Barilli, Fausto Curi, Niva Lorenzini Programma Giovedì 8 maggio Arena del Sole - Sala Interaction  Ore 17,00 Saluto di Marco Macciantelli, Assessore alla Cultura, Provincia di Bologna Intervento di Inge Feltrinelli Prolusione di Umberto Eco Presentazione del programma da parte del Comitato tecnico: Renato Barilli, Fausto Curi, Niva Lorenzini Ore 18,30  Letture testi dei cinque Novissimi - prima parte; Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani Ore 21,00  Letture testi dei cinque Novissimi - seconda parte: Edoardo Sanguineti Antonio Porta, Nanni Balestrini Venerdì 9 maggio Arena del Sole - Sala Interaction Ore 17,00 Letture testi di Giulia Niccolai, Amelia Rosselli, Patrizia Vicinelli Ore 21,00 Letture testi di Giorgio Celli, Corrado Costa, Adriano Spatola, Sabato 10 maggio Arena del Sole - Sala Interaction Ore 9,00  Tavola Rotonda: Le ragioni del gruppo (Come eravamo) Interventi di: Nanni Balestrini, Furio Colombo, Alfredo Giuliani, Angelo Guglielmi, Francesco Leonetti,  Edoardo Sanguineti Moderatore: Fausto Curi Ore 11,15 Tavola rotonda: Il Gruppo 63 e le arti Interventi di: Francesco Agnello, Giovanni Anceschi, Alberto Arbasino, Gillo Dorfles, Luigi Gozzi,Vittorio Gregotti, Elio Pagliarani, Lamberto Pignotti, Giuliano Scabia Moderatore: Renato Barilli Ore 15,00 Tavola rotonda: Il Gruppo 63 nel giudizio storiografico (Chi erano, da dove venivano, dove sono andati) Interventi di: Filippo Bettini, Peter Carravetta, Beatriz De Moura, Enzo Golino, Romano Luperini, Francesco Muzzioli, Walter Pedullà, Jacqueline Risset Moderatore: Niva Lorenzini Ore 17,00 Letture testi di: Francesco Leonetti, Roberto Di Marco, Michele Perriera, Gaetano Testa    Ore 21,00 Letture testi di: Alberto Arbasino, Giorgio Manganelli, Luigi Malerba, Gianni Celati Domenica 11 maggio Arena del Sole - Sala Interaction  Ore 9,00 Tavola rotonda: Il Gruppo 63 e la ricerca poetica successiva Interventi di: Andrea Cortellessa, Enzo Di Mauro, Gabriele Frasca, Milly Graffi, Rosaria Lo Russo, Tommaso Ottonieri, Gregorio Scalise, Lello Voce Moderatore: Niva Lorenzini Ore 11,15 Tavola rotonda: Il Gruppo 63 e la ricerca narrativa successiva Interventi di: Silvia Ballestra, Rossana Campo, Roberto Carnero, Mauro Covacich, Nico Orengo, Enrico Palandri Moderatore: Renato Barilli Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura - Invito in Provincia Via Dè Castagnoli 3 40126 Bologna Info: Tel.051.6598451 fax 051.6598770 e-mail: patrizia.cuzzani@nts.provincia.bologna.it