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Saffaro, le forme del pensiero

dal 19 Marzo al 6 Giugno 2004

Museo di Palazzo Poggi, via Zamboni 33

Al Museo di Palazzo Poggi in collaborazione con il Dipartimento di Matematica e nell'ambito di Unibocultura si apre una retrospettiva sull'opera del pittore, scrittore e matematico Lucio Saffaro.

Pittore, scrittore e matematico. A sei anni dalla morte l’Università di Bologna, nell’ambito di Unibocultura ricorda Lucio Saffaro con una mostra che comprende circa cento opere tra dipinti, disegni e grafiche eseguite dagli anni ’50 al 1997. A cura del Dipartimento di Matematica saranno esposti anche alcuni studi e modelli relativi alle ricerche matematiche dei poliedri. La mostra, dal titolo Saffaro. Le forme del pensiero, sarà aperta nella sede dei musei di Palazzo Poggi (via Zamboni 33) dal 19 marzo al 6 giugno. Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998) Laureato in fisica pura all’Università di Bologna, è stato pittore, scrittore e matematico. Dagli anni ‘60 si è affermato come una delle figure più originali e inconsuete della cultura italiana, ricevendo ampi riconoscimenti nei campi in cui ha operato. Le sue ricerche sulla determinazione di nuovi poliedri sono state oggetto di numerosi saggi e conferenze in Italia e all’estero. Ha inoltre pubblicato una cinquantina di opere letterarie. Per l’attività artistica ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e in molte altre importanti rassegne in Italia e all’estero. La sua prima mostra personale, presentata da Francesco Arcangeli, si tenne nel 1962 alla Galleria dell’Obelisco a Roma. Ne seguirono altre 40 allestite, per citarne alcune, al Museo di Castelvecchio a Verona (1979), alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1986), al Museo civico di Bassano del Grappa (1991). Le sue opere figurano in importanti collezioni d’arte pubbliche e private. Ha anche ricevuto premi alla Biennale di San Paolo del Brasile (1969) e alle biennali di grafica di Rijeka (1970) e Cracovia (1972). Nel 1966 inizia a elaborare le tavole del "Tractatus Logicus Prospecticus", esplorazione teorica delle possibilità offerte dalla prospettiva che ampliando i riferimenti e le intuizioni diverrà il perno concettuale di tutta la sua opera. Attorno al 1985 con potenti calcolatori e l’aiuto di alcuni ingegneri dell’Enea di Bologna, elabora la rappresentazione di poliedri di grado elevato e altri complessi studi. Hanno scritto di lui, tra gli altri: Accame, Anceschi, Arcangeli, Argan, Baratta, Barilli, Calvesi, Carandete, Caroli, Dalai Emiliani, D’Amore, Emiliani, Emmer, Galimberti, Lambertini, Lemaire, Longo, Luxardo Franchi, Marchiori, Marinelli, Masini, Menna, Odifreddi, Quintavalle, Raimondi, Ramat, Ricoeur, Russoli, Volpi, Zevi. Un anno dopo la scomparsa dell’artista è stata istituita, come da suo desiderio, la Fondazione Lucio Saffaro. In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo di circa duecentocinquanta pagine riccamente illustrato con tavole a colori e in bianco e nero. Il volume, che si pone come il più vasto contributo sull’opera di questo singolare artista, è introdotto da un ampio saggio di Giovanni Maria Accame, da un contributo di Renato Barilli, da un’ampia antologia critica e da apparati riferiti all’attività artistica, scientifica e letteraria di Lucio Saffaro. Inaugurazione il 18 marzo alle ore 18.00

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