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Poli: la cultura rispecchia l’identità cittadina

4 Giugno 2004

Quattro poli, quattro culture, quattro diverse linee di sviluppo accademico: l’attività internazionale di Forlì, la tutela architettonica e ambientale di Ravenna, il turismo e la moda di Rimini e le scienze dell’informazione di Cesena.

Tra Università e città si instaura una sorta di rapporto simbiotico. L’accademia dà linfa alla vita culturale della comunità che la ospita e questa a sua volta forgia l’attività di ricerca inducendo a potenziare i settori che da sempre la connotano. All’interno dell’Alma Mater, realtà geograficamente estesa dalle pianure emiliane alle coste romagnole, questa tendenza è più amplificata che altrove. Ogni polo, infatti, ha sviluppato un’attività di ricerca che rispecchia la storia della città e le strade intraprese dalla propria crescita accademica. Forlì, sede della Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, ha per esempio sostanziato la propria apertura internazionale. Centrale è la ricerca linguistica che, andando alla cronaca più recente, ha portato nella Sala Affrescata di Corso Diaz Nigel Hall, esperto di comunicazione infantile. Forte però è anche il filone di studi relativo alla politica e alle relazioni internazionali. La città è stata scelta come sede di Mirees – Interdisciplinary Master in East European Researches and Studies – e ciclicamente nelle sue sale sbarcano i dibattiti sui nuovi orizzonti della globalizzazione: nel corso del dicembre 2003 al centro dell’attenzione erano stati i flussi migratori dei Balcani, mentre di recente, il 18 maggio 2004, il prof. Alberto Clò, Presidente della SAB – Areoporto Marconi Spa – ha illustrato il futuro dei trasporti dopo il tracollo delle realtà locali. Ex capitale dell’impero romano d’occidente, Ravenna ha invece fatto della tutela dei beni culturali e del restauro il centro nevralgico della propria attività accademica. Il prossimo 18 giugno, per esempio, sarà l’apporto degli archivi museali allo studio della storia naturale il tema del congresso organizzato presso il Dipartimento di Storia e Conservazione dei Beni Culturali. Un’attività quest’ultima che coinvolge molte discipline esattamente come la tutela ambientale, altro punto cardine della località marinara che ha da poco tagliato il nastro dei nuovi laboratori per le scienze ambientali. Legata al mare, come attrattiva turistica e sportiva, è poi la vita culturale del Polo di Rimini. Le sue coste dal 23 al 30 maggio hanno visto regatare gli equipaggi in corsa per la conquista del Mondiale di Vela Universitario, conclusosi con la vittoria degli svedesi. E le sue aule sono il teatro dove si consumano gli studi sulla moda e l’economia del divertimento: il 26 aprile Elio Fiorucci ha narrato le sue esperienze di stilista e il 28 maggio è partita una tre giorni dedicata alle frontiere turistiche locali e interregionali. All’informatica che per prima si è impiantata in città è infine collegato lo sviluppo del Polo Cesenate, che vanta la presenza del Biometric System Lab, la cui attività di ricerca nelle scienze biometriche è stata premiata dalla Professional and Scholarly Publishing Division (PSP) dell’Association of American Publishers (AAP). Successi continuamente supportati da investimenti strutturali, come testimonia la recente inaugurazione di “Alfa – Albatros”, l’aula multimediale già proiettata verso le connessioni wireless.