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Un passamano per San Luca

Quando il 17 ottobre del 1677 i  bolognesi, impegnati nella costruzione del Portico di San Luca, il piu' lungo del mondo, dovettero affrontare il problema del trasporto dei materiali sulla collina, ricorsero a un 'passamano', attuato da una fila di centinaia e centinaia di cittadini di ogni estrazione.
Quando il 17 ottobre del 1677 i bolognesi, impegnati nella costruzione del Portico di San Luca, il piu' lungo del mondo, dovettero affrontare il problema del  trasporto dei materiali sulla collina, ricorsero a un 'passamano', attuato da una fila di centinaia e centinaia di cittadini di ogni estrazione. Per recuperare i valori culturali e civici che furono alla base di quell' evento, il prof.Rolando Dondarini, docente di storia all' universita' di Bologna, ha proposto di replicare in modo simbolico il 'Passamano per San Luca' con una manifestazione a cadenza annuale, che coinvolgera' le scuole di Bologna, e avra' come primo appuntamento (17 ottobre 2002) il convegno internazionale ''Pellegrinaggi protetti - solidarieta' civiche e realizzazioni architettoniche  sulla via della fede''. Nel maggio 2003 centinaia di studenti, dopo aver studiato la storia del 'portico dei portici', daranno vita al 'Passamano', trasportando per quasi 4 chilometri, dall' arco Bonaccorsi alla Basilica di San Luca, le parti scomposte di  un oggetto simbolico da ricomporre. L' evento comprendera'  alcune soste dedicate ad incontri e piccoli spettacoli. ''Riproporre oggi il 'Passamano' - ha spiegato il prof.Dondarini in un incontro stampa - significa impegnarsi  tutti insieme per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del grande portico. La manifestazione potra' anche essere finalizzata alla raccolta di fondi da destinarsi alla conservazione e ai restauri ordinari''. Proprio recentemente e'  stato proposto all' Unesco di far dichiarare i portici di  Bologna patrimonio mondiale dell' umanita'. L' iniziativa del prof.Dondarini, coadiuvato dal  ''Laboratorio multidisciplinare di ricerca storica'', e' sostenuta dal sovrintendente regionale per i beni e le attivita' culturali dell' Emilia-Romagna, dal Dipartimento discipline  storiche dell' ateneo, dal dirigente dell' ufficio scolastico regionale, dalla Fondazione Banca del Monte, dall' Ascom e dalla Confesercenti di Bologna.