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Dipartimento Italianistica

Con l’interpretazione di attori come Massimo Wertmuller e Amanda Sandrelli arriveranno a teatro “L’Orlando Furioso” e “La Gerusalemme Liberata”, con un’antologia di brani scelti per il loro legame al concetto di perdita.
Armatura Il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna in collaborazione con il Centro della Voce ha organizzato nelle sale dell’Aula Magna di Santa Lucia, in via Castiglione 36, “Musica e poesia – perdita di senno e perdita d’amore”, un evento teatrale che ha portato sul palcoscenico opere troppo spesso dimenticate sulle mensole dei libri scolastici: “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, che è stato letto la sera del 4 novembre 2003, e “La Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, che è stata interpretata invece l’11 dello stesso mese.

L’aver dato voce a un testo di narrativa può apparire una forzatura, ma Lino Britto, coordinatore artistico dell’iniziativa, sottolinea al contrario come tanto Ariosto quanto Tasso avrebbero applaudito a questo esperimento, in quanto entrambi, oltre che narratori, furono grandi autori di teatro, usi a far vivere i loro prodotti artistici con la lettura ad alta voce. “L’unica difficoltà – aggiunge quindi Britto – è stata la selezione del materiale: sia l’Orlando sia la Gerusalemme sono due testi lunghi e siamo stati perciò costretti a delineare dei percorsi. Abbiamo scelto quello della perdita, perché il senno e l’amore, la razionalità e il sentimento, ovvero ciò che i protagonisti smarriscono, sono due delle principali caratteristiche dell’uomo e del suo essere”.

Narrativa in versi e italiano antico non sono però materiale per artisti improvvisati. Per questo la scelta degli interpreti è andata verso attori che avessero frequentato l’Accademia o che, attraverso altri canali, avessero comunque acquisito familiarità con i testi classici. Per far rivivere questi ultimi occorre infatti conoscerli, sentirli e amarli. “Questo assonanza – dice Massimo Wertmuller, una delle voci del cast – è indispensabile per vincere la sfida, per riuscire cioè a ovviare con la propria interpretazione alla mancanza dell’apparato di note e commenti che di solito accompagna e integra la lettura di opere così lontane nel tempo”.

Lo spettacolo, come suggerisce il titolo, sarà infine integrato dall’accompagnamento musicale di alcuni brani scelti per la loro capacità di riavvicinare l’ascoltatore alle atmosfere delle corti rinascimentali. Per esempio, accompagneranno la recitazione vari estratti dalla colonna sonora di “Il Mestiere delle Armi” di Ermanno Olmi, film che – conclude Lino Britto – “rappresenta un affresco poetico e realista di un’epoca intera”.