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Apre a Bologna la residenza del primo Collegio di Cina italiano

Università e Fondazione Ceur hanno aperto ieri la residenza universitaria del Castellaccio chiamata a ospitare gli studenti cinesi iscritti all’Alma Mater. Sono più di cento tra i 70 di quest'anno e i 50 giunti l’anno scorso.
Gli studenti cinesi assieme al Prorettore Roberto Grandi e al Presidente della Fondazione Ceur Maurizio Cervelli all'inaugurazione del Collegio di Cina

Bologna è da poche ore la sede della residenza del primo Collegio di Cina in Italia. La struttura, riservata agli studenti dell’emergente paese asiatico, è stata aperta venerdì 2 settembre in via del Castellaccio 5. L’edificio, ricavato dall’area dell’ex macello, è di proprietà comunale ma è gestito già da un anno e mezzo dalla Fondazione Ceur, l’ente che dal 1990 controlla le principali residenze studentesche di Bologna e di altri centri universitari.

All’interno gli inquilini hanno già preso possesso dalle stanze. "Sono 70 gli studenti cinesi di quest’anno", dichiara il Prorettore alle Relazioni Internazionali, Roberto Grandi: "Si vanno ad aggiungere – prosegue il docente - ai 50 già arrivati l’anno scorso e ora impegnati sia a Bologna sia nei poli della Romagna". Ai giovani asiatici piacciono particolarmente le facoltà a indirizzo economico: ben il 65% di loro le ha scelte. E' il caso anche del giovanissimo Guo Weirong, proveniente dalla provincia dello Shandong, famosa per avere dato i natali a Confucio: "Ho scelto Bologna – dice il giovane – perché ha una cultura molto antica". L’empatia tra i cinesi e la storia del nostro paese è del resto confermata anche da Maurizio Carvelli, Presidente della Fondazione Ceur, secondo il quale "l’Italia ha una tradizione millenaria che i cinesi apprezzano perché comune anche al loro paese".

Gli studenti arrivati in città nei primi giorni della scorsa settimana stanno nel frattempo muovendo i loro primi passi sotto le due torri con la loro tutor, Hu Guiping, residente in Italia già da vent’anni.

L’idea, superata questa prima fase di ambientamento, è quella di stimolare l’integrazione tra i ragazzi cinesi, gli altri 4000 studenti stranieri regolarmente iscritti all'ateneo di Bologna e gli studenti italiani attraverso i percorsi culturali di integrazione ideati e gestiti dal Dipartimento delle Relazioini Internazionali dell'Alma Mater. In tal modo i giovani, tutti regolarmente iscritti e destinati a completare a Bologna il loro intero iter accademico, potranno familiarizzare con la città e condurre, a partire dal secondo anno, una vita autonoma come tutti gli altri fuori sede dell’Ateneo.

Una volta resa operativa la residenza del Collegio di Cina, si avvicina l’inaugurazione dell’Associazione Collegio di Cina, il centro per la cooperazione con la Cina su ricerca, formazione, cultura e sviluppo di impresa, a cui aderiscono le principali istituzioni del territorio regionale. Il battesimo ufficiale è previsto per il prossimo 3 ottobre.