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Last minute sempre più front page news

I riflettori dei media sul progetto Last minute, che, consolidati Last minute market e Last minute book, ha in fase di sperimentazione Last Minute Waste, Last Minute Pharmacy e Last Minute Harvest.
Andrea Segré con il suo gruppo di ricerca

Lo spreco di beni è un tema molto sentito dall’opinione pubblica nel nostro paese. Si pensi allo spreco di cibo di hotel e ristoranti, si pensi alla merce invenduta nei supermercati, si pensi alle ruspe che distruggono tonnellate di frutta perché non conveniente metterle sul mercato. Temi ricorrenti in una società del consumismo e dell’abbondanza. Il progetto Last Minute Market, nato in seno alla nostra Università, anche se non è il primo a pensare a come recuperare lo spreco, "tuttavia, ha la sufficiente duttilità per essere facilmente intuibile dalla gente e applicabile in altri campi, oltre al cibo da cui è nato. Questo spiega il grande interesse e la mediaticità ciclica del nostro lavoro". Lo afferma Alberto Grossi che all’interno dello staff di Last Minute Market guidato dal professor Andrea Segrè si occupa di comunicare il progetto.

Lo fa snocciolando la rassegna stampa, giornali e media che si sono occupati del progetto. Solo nelle ultime settimane: una pagina su La Repubblica del 6 febbraio 2006, l’intervista al Prof. Segrè ad Unomattina, ben tre importanti servizi realizzati in pochi giorni da TG1, TG2 e dal TG3 della sede Rai di Bologna. Oltre a numerose interviste radiofoniche, da Radio Neon a R101 a diverse radio locali. Un’eco che esce dai confini nazionali, come in Francia dove un bell’articolo pubblicato è stato pubblicato dal settimanale "Terra Economica". Insomma, un notevole riscontro di stampa di qualità e di pubblico.

Il Last Minute Market è un progetto non nuovo neppure per i nostri lettori. Come si ricorderà si fonda sulla cultura del recupero, sulla cultura del dono, sulla sostenibilità e sul valore di relazione. Sono le 4 leve di questo "modello a somma positiva – prosegue Grossi- in cui nessuno ci rimette e tutti ci guadagnano qualcosa". Gli attori, o in senso tecnico gli stakeholders, dialogano e si confrontano, e alla fine (quasi sempre) le cose funzionano e si realizzano. Ma è un modello che va continuamente innovato, a livello di prodotti da recuperare e di metodologie organizzative.

Il cibo resta il pilastro, anche per le grandi quantità di alimenti ancora ottimi che ogni giorno prendono la via dell’inceneritore. Pure il progetto Last Minute Book, per il recupero di libri, va consolidandosi. Il libro, oltre che materiale, è anche bene simbolico. "Il Prof. Segrè ce lo ripete di continuo – ricorda Grossi – che mandare i libri al macero equivale a sprecare due volte". In questo caso i beneficiari sono coloro che non hanno fisicamente la possibilità di averli, come oriundi italiani e stranieri che amano la nostra cultura. Si sta poi sperimentando il Last Minute Waste, dove i rifiuti delle isole ecologiche verranno selezionati e quelli ancora utilizzabili rimessi in circolazione. Così pure per il Last Minute Pharmacy, ovvero il recupero dei medicinali. Ma bisognerà convincere la potente lobby dei farmacisti. Altre resistenze culturali vanno vinte per dare vita al Last Minute Harvest, ovvero i non raccolti di frutta e verdura, che rimangono a marcire nei campi quando per i contadini non è conveniente la raccolta. Ci sono progetti pilota a questo proposito con la Provincia di Bologna.

"La fase pionieristica e della sperimentazione è oramai alle spalle, mentre ora stiamo investendo le nostre energie in innovazione e qualità. Certo, le nostre risorse sono limitate– conclude Grossi - ragione per cui occorrerà sempre di più selezionare i partner migliori con cui portare avanti un progetto che trova sempre maggiore riscontro nella nostra società". In quest’ottica vanno visti i nuovi accordi firmati con Regione Emilia-Romagna, Regione Sicilia e Regione Sardegna, oltre che con diverse municipalità. Si tratta di enti pubblici che, acquisendo il know-how e l’esperienza di sei anni di lavoro di un gruppo di ricercatori della Facoltà di Agraria, scommettono su Last Minute Market per nuove pratiche di sviluppo sostenibile.