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L’impero romano: dalle strisce all’etere

Trasmissioni radio e fumetti per raccontare le vicende di Annibale e compagni. Il professor Giovanni Brizzi, docente di Storia Romana, futuro ospite del programma radiofonico Damasco, racconta cos’è per uno storico la divulgazione scientifica.
Giovanni Brizzi

Giovanni Brizzi insegna Storia Militare e Storia Romana dell’Età Repubblicana al dipartimento di Storia Antica. Sarà lui ospite la prossima settimana della trasmissione radiofonica RaiRadio3 Damasco all’interno del contenitore Terzo Anello, in onda dalle 18 alle 18,45, dal lunedì al venerdì. Il format del programma prevede che l'ospite sia invitato a proporre agli ascoltatori 5 libri (uno al giorno) che sono stati particolarmente importanti nella sua formazione. Gli ospiti sono studiosi, artisti, uomini di spettacolo che propongono alcuni dei libri fondanti per il loro percorso. Tra coloro che hanno già partecipato finora figurano i nomi di Cardini, Gregoretti, Canfora, Elkann, Arnaldi.

Quali sono i "suoi" libri, ce lo anticipa il professor Brizzi: "l’Eredità di Annibale, di Arnold Toynbee, Saggezza straniera di Arnaldo Momigliano e ancora due testi antichi Elogio di Roma di Annibale e Pensieri di Marco Aurelio, quindi L’impero Romano di Santo Mazzarino.

"Queste cinque letture – prosegue Brizzi – sono una sorta di fil rouge, un passaggio importante per interpretare la storia di Roma come una sequenza logica e non solo cronologica. In particolare il testo di Mazzarino, la genialità con cui è stato scritto, mi ricorda la mia esperienza di studente quando capii che la storia può essere molto più che una successione di fatti. Può essere interpretazioni".

Accanto alle esperienze di studioso (il professore è autore, a sua volta, di trattati di storia romana) ci sono dunque per Brizzi le occasioni di fare divulgazione. Con trasmissioni come queste e con i fumetti, ad esempio, per cui ha scritto sceneggiature.  E’ appena uscito per l'editore Alessandro il suo "Foreste di morte", con i disegni di Sergio Tisselli, un allievo di Magnus.  La divulgazione, secondo il professore, rientra tra le competenze di un buon docente universitario e le molteplici esperienze di insegnamento in Sorbona hanno rinsaldato questa sua idea. "All’Università di Bologna abbiamo un grandissimo esempio in questo senso: Umberto Eco. Lui ci ha insegnato al di là del valore puramente scientifico della sua opera, che si deve comunicare l’interesse e l’amore per la propria disciplina anche a coloro che non sono specialisti". In campo storico ci sono poi i nomi di Giancarlo Susini e Sabatino Moscati. "La divulgazione – conclude Brizzi - è ancor più importante per le materie umanistiche che rischiano altrimenti di essere penalizzate per la loro apparente mancanza di utilità pratica e immediata".