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Muhammad Yunus, il premio nobel che preferì l’Alma Mater ai reali di Spagna

L’economista, Premio Nobel per la Pace nel 2006, è stato tre volte all’Università di Bologna, ricevendo anche la Laurea ad honorem in Scienze dell’educazione. In marzo è atteso per la quarta volta.
Muhammad Yunus

Muhammad Yunus era un docente di economia come tanti. Entrava in aula e scriveva alla lavagna lunghe equazioni per descrivere i trend di crescita economica. Più di altri però non sopportava di uscire in strada e vedere che, mentre l’economia cresceva, la gente moriva di fame. Scelse allora, per la prima volta, di lanciare il messaggio che a trent’anni di distanza ha ripetuto anche pochi giorni fa, ad Adam Smith, il funzionario della Nobel Prize Foundation, che gli chiedeva il canonico commento per la vittoria del Premio Nobel per la Pace: "La povertà – ha detto Yunus - è una creazione artificiale. Non fa parte della società umana e possiamo eliminarla, possiamo cioè fare uscire le persone dallo stato di povertà e inserirle nel circuito dell’economia. La sola cosa che dobbiamo fare è modificare le nostre istituzioni e le nostre politiche: dopo non ci sarà più la povertà".

Yunus è un amico di lunga data dell’Università di Bologna. Per venire all’Alma Mater una volta rispose picche anche ai reali di Spagna. "Hai battuto la concorrenza della regina", scrisse simpaticamente in una mail a Luisa Brunori, la psicologa dei gruppi che ha fortemente voluto l’economista indiano sotto le due torri: "Il suo progetto – spiega Brunori – è un’inondazione di speranza. Yunus non è un ideologo: a lui non interessa nulla di comunismo e capitalismo. Yunus è un pragmatico: con la semplicità di un bambino ha detto che il re era nudo e che la povertà si poteva sconfiggere. Ha creato la Grameen Bank e con il microcredito ha sottratto alla povertà 100 milioni di persone di tutto il mondo. E, alla faccia degli avvocati, il tasso di restituzione dei finanziamenti erogati è del 99%. La Grameen Bank non ha spese legali".

Brunori, psicologa è affascinata dal messaggio di Yunus, economista, "perché – dice – c’è una continuità evidente tra un piccolo gruppo che valorizza gli individui e una società che si occupa dei suoi membri". E Yunus, l’economista, è il primo a sapere che il denaro non è tutto. "L’educazione – disse nel 2004, ricevendo la laurea ad honorem dall’Università di Bologna – è una materia adeguata, perché il denaro nel microcredito è quasi un pretesto. L’importante è la capacità che questo strumento ha di disattivare gli automatismi culturali, sociali e psicologici che creano e mantengono lo stato di povertà".

Yunus è già stato tre volte a Bologna e dovrebbe presto arrivare per la quarta. "Lo aspettiamo in marzo – conclude Brunori – per un convegno che l’Università di Bologna dedicherà alla ricerca e alla valutazione dell’impatto del microcredito laddove è attivato. L’Alma Mater ha infatti approvato un progetto strategico in questo ambito, volto a capire i dinamismi del microcredito da tutte le prospettive disciplinari coinvolte. Il microcredito, del resto, è interdisciplinare per definizione, perché riguarda l’uomo. Anzi la donna, perché è colei che ha la necessità di allattare il figlio che meglio comprende la drammaticità delle situazioni su cui il microcredito interviene".