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Pier Paolo Giglioli vince il Premio Scanno 2010 per la Sociologia

"Uno di quei rari sociologi che nel corso della carriera hanno acquisito notorietà internazionale e hanno saputo coniugare serietà didattica e scientifica, impegno culturale nella disciplina e impulso all’innovazione"
Pier Paolo Giglioli

E' Pier Paolo Giglioli, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, il vincitore del Premio Scanno 2010 per la Sociologia. Sabato 11 settembre è in programma la cerimonia di consegna.

Considerato da alcuni "il Nobel Italiano", il Premio Scanno nasce nel 1972 per iniziativa di Riccardo Tanturri de Horatio, docente universitario di Lingua e Letteratura Italiana (scomparso nel 2001), il quale decise di trasformare la cittadina di Scanno, legata al celebre Parco Nazionale d’Abruzzo, in un vero e proprio centro culturale. Il prestigio del Premio è legato anche ai nomi dei vincitori delle prime edizioni letterarie (Susanna Agnelli, Mario Soldati, Dominique Fernandez, Roberto Vacca, Gesualdo Bufalino, Giovanni Macchi, Saul Bellow, Banana Yoshimoto, Antonio Tabucchi e altri ancora) e si è confermato, nel corso degli anni, come uno degli eventi culturali italiani di più grande respiro. L'Università di Bologna ha visto, nel corso delle diverse edizioni, i docenti Giovanni Lercker (2004) e Andrea Segrè (2007) aggiudicarsi il Premio Scanno per l'ambito Alimentazione.

Le motivazioni dell’attribuzione del Premio Scanno 2010 per la Sociologia al prof. Pier Paolo Giglioli ne mettono in risalto "rigore, originalità di stile e innovatività nei temi trattati. Ne ricordiamo alcuni: dalla sociolinguistica introdotta per primo in Italia negli anni ’60 (le cui riflessioni diedero luogo anche ad un reading in italiano e in inglese destinato a rimanere un punto fermo nel panorama internazionale per lo studio del rapporto fra linguaggio e contesto sociale); all’etnometodologia e alle puntuali ricollocazioni del pensiero di Goffman in chiave sociologica; dalla prima analisi sulle caratteristiche di 'baroni e burocrati' nell’università italiana, al brillante studio sul ruolo della televisione nella degradazione sociale di taluni protagonisti dei processi di Tangentopoli. Oltre al coinvolgimento in svariate prestigiose riviste nazionali e internazionali, si segnala di recente la sua fondazione di una delle riviste italiane più interessanti del periodo, 'Etnografia e ricerca qualitativa', che non solo ribadisce il peso scientifico di quanto troppo spesso la sociologia aveva lasciato, nel nostro paese, quasi esclusivamente ai terreni antropologici, ma è aperta a contributi, temi e dibattiti fuori da ogni scuola o corrente di pensiero, salvaguardando unicamente rigore metodologico e concettuale. L’apertura ed acutezza intellettuale e l’intransigenza delle esigenze universalistiche di rigore scientifico al di sopra di ogni partigianeria fanno di Giglioli uno di quei rari sociologi che nel corso della carriera hanno acquisito notorietà internazionale e hanno saputo coniugare serietà didattica e scientifica, impegno culturale nella disciplina e impulso all’innovazione".