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Diventa Irccs l'Istituto per le scienze neurologiche di Bologna

Presentata in Regione l'acquisizione dello status di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico per la struttura bolognese e per l'Istituto in oncologia per le tecnologie avanzate e modelli assistenziali di Reggio Emilia
Diventa Irccs l'Istituto per le scienze neurologiche di Bologna

"Con i due nuovi Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico la sanità dell’Emilia-Romagna fa un salto di qualità di grande rilevanza, all’interno di un sistema di eccellenza, e di impulso alla ricerca. Adesso abbiamo un altro obiettivo: riuscire a dimostrare - cosa non così chiara in questo Paese - che il sistema della ricerca in sanità rappresenta uno straordinario valore economico, oltre che di competenza e di qualità per l’assistenza".

Con queste parole il presidente della Regione Vasco Errani ha presentato oggi, insieme all’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti, l’acquisizione dello status di Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) da parte dell’Istituto per le scienze neurologiche di Bologna (Azienda Usl di Bologna) e dell’Istituto in oncologia per le tecnologie avanzate e modelli assistenziali (Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia). C'erano anche i direttori dell’Azienda Usl di Bologna Francesco Ripa di Meana e dell’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia Ivan Trenti, il prorettore dell’Università di Bologna Gianluca Fiorentini, i direttori della Sanità e Politiche sociali Mariella Martini e dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Roberto Grilli.

Accanto al prestigioso Irccs monospecialistico (il Rizzoli di Bologna) ce ne sono quindi due nuovi, a cui si aggiungerà entro l'anno anche l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola.

"In questo modo - ha sottolineato l’assessore Lusenti - si rafforza complessivamente l’infrastruttura regionale: questa rete di Irccs si aggiunge e si integra con la rete di assistenza e ricerca dei quattro policlinici, all’interno del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna. Nello specifico, sul lato della ricerca, si va a rafforzare un sistema che era già di alta qualità ed efficienza sia dal punto di vista della stessa ricerca che dell’assistenza".