Logo d'ateneo Unibo Magazine

Il teatro di Jon Fosse

La sezione Teatro de La Soffitta 2013 si chiude con un pomeriggio dedicato al noto autore norvegese. Saranno presentati i libri "Tre drammi. Variazioni di morte, Sonno, Io sono il vento" di Jon Fosse e "Quel buio luminoso. Sulla drammaturgia di Jon Fosse" di Leif Zern, entrambi tradotti in italiano da Vanda Monaco Westerståhl
Il teatro di Jon Fosse

Il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dedica un pomeriggio al teatro dell’autore norvegese Jon Fosse presentando due diversi volumi, entrambi tradotti in italiano da Vanda Monaco Westerståhl: "Tre drammi. Variazioni di morte, Sonno, Io sono il vento" di Jon Fosse e "Quel buio luminoso. Sulla drammaturgia di Jon Fosse" scritto da Leif Zern.

L'appuntamento è per domani pomeriggio, 16 maggio, alle 16, nello spazio Teatro dei Laboratori delle Arti. Partecipano: Manuela Bambozzi, Gerardo Guccini, Laura Mariani, Marco Sgrosso e Vanda Monaco Westerståhl, con esempi in maschera eseguiti dal vivo della stessa attrice. L'evento conclude gli appuntamenti della sezione Teatro de La Soffitta 2013.

"Tra Beckett e Fosse c’è la svolta del millennio" spiega Marco De Marinis. "I personaggi di Beckett sono piccolo borghesi che parlano e fantasticano come raffinati intellettuali del Novecento; i personaggi di Fosse sono gente comune che parla e fantastica come gente comune, non "umili", ma folk, people. Di questo essere e parlar comune Fosse ha fatto grande poesia: i personaggi sono tutti nelle parole che dicono, prive di sottotesto, psicologie o significati nascosti. Nei loro discorsi una disseminazione di così, ecco, cioè, ma, poi: parole di appoggio proprie del parlare quotidiano. L’attore non ha griglie psicologiche o di altro tipo a cui aggrapparsi, deve accogliere i suoni delle battute. Le emozioni nasceranno dall’incontro fra il corpo-voce dell’attore e i suoni e ritmi del testo".

Jon Fosse è nato nel 1959 a Haugesund, in Norvegia. È considerato il maggiore autore drammatico norvegese dopo Ibsen, senza tuttavia esserne l’erede dal punto di vista del linguaggio teatrale, che invece accoglie suggestioni anche da Maestro Eckhart, dallo gnosticismo e dalla cultura quacchera norvegese. I suoi drammi, celebri in tutto il mondo, sono stati messi in scena da registi europei e extraeuropei come Chéreau, Ostermaier, Colin, He Yan per la Shanghai Theater Academy; in Italia da Valerio Binasco a Roma, da Marco Sgrosso al festival Contemporanei Scenari 2012 di San Miniato, e da Alessandro Machia al Teatro della Limonaia a Sesto Fiorentino.