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Facoltà di Agraria

Sul colle Pendolino, a Faenza, c'e' un roseto che ospita numerose varietà di piante, alcune di origine molto antica e altre, invece,  modernissime. Questa e' la preziosa collezione dell'Ateneo di Bologna, curata dalla Prof.ssa Giorgioni, ricercatrice del Dipartimento di Agraria.
Roseto Passeggiando per il “Roseto Bazzocchi” si possono ammirare centinaia di  rose: da quelle più antiche, con le loro tonalità tenui, ineguagliabili per l'esuberante fogliame e i flessuosi rami, lunghi anche fino a dieci metri, alle moderne “Tea” e “Floribunda” dai colori netti e vivaci, che catturano lo sguardo già da lontano. Questo prezioso angolo verde è gestito dall'Università di Bologna, in stretta collaborazione con il Comune di Faenza, l’“Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente” e la “Scuola di pratica agricola Caldesi”. Qui si continua il progetto del Prof.Raffaele Bazzocchi, nato dall’intuizione che la pianta ornamentale debba essere sempre più coinvolgente a livello culturale e possa trasformarsi anche in un prodotto di nicchia, ossia per un’ elite.
Da qui, l’attenzione dedicata alle vecchie cultivar viste come una possibile risposta alla continua ricerca di nuovi prodotti da parte del mondo florovivaistico. Come spiega l’attuale curatrice del progetto, Maria Eva Giorgioni, nel suo libro "Rose d’altri tempi – Le rose del vecchio mondo nell’Emilia Romagna d’oggi “c’era l’idea, poi confermata, che le rose antiche potessero costituire un’innovazione di prodotto per arricchire l’offerta del mercato. Contemporaneamente il loro corredo storico-culturale poteva rappresentare quel valore aggiunto in grado di trasformare un’ornamentale anomalia in un prodotto di nicchia”.

A partire dal 2001/2002 il giardino ospita, accanto alle varietà più antiche, anche delle rose moderne “da paesaggio”, attraverso il cui studio si mira ad ottenere delle piante a fioritura continua e “a bassa manutenzione”, cioè in grado di poter crescere con velocità, senza la necessità di troppe cure e adatte alle nostre condizioni ambientali. Dopo tre anni dall’inizio di questo nuovo studio si sono già ottenuti interessanti risultati che saranno discussi in un Convegno intorno alle problematiche delle rose moderne da paesaggio, che sarà tenuto il prossimo ottobre da correlatori internazionali.

Dunque, per quanto la rosa sia la pianta da giardino più legata alla storia dell’uomo e all’arte di tutti i tempi, nonchè il fiore che attraverso le diverse epoche si è maggiormente caricato di allusioni simboliche, queste non sono le ragioni principali che hanno indotto la promozione dell' originale coltivazione del roseto Bazzocchi. Essa, invece, va considerata come un importante patrimonio botanico in grado di fornire informazioni tecniche e agronomiche necessarie alla conoscenza di questo fiore, nonché come fonte di materiale per la produzione vivaistica di nuove piante.