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A lezione di catalano

Pur considerata una delle "lingue minori", è parlata da più di 10 milioni di persone sparse tra la Regione Catalana, la Comunità Valensiana, le Isole Baleari e la Catalogna francese, in Andorra. Il catalano è una delle 17 lingue che si imparano all'Università di Bologna.
La Pedrera a Barcellona Inglese, Francese e Tedesco. E ancora Giapponese, Olandese, Polacco ed altre ancora. 17  sono le lingue insegnate alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bologna. "Per numero di lingue insegnate - sostiene il Preside della Facoltà, Alberto Destro - la nostra Università è tra le primissime in Italia. Non sempre organizzare la didattica è facile: ogni lingua ha i suoi problemi e richiede mezzi specifici, ma direi che questo sia un grosso punto di forza della Facoltà". All'interno di questo panorama didattico quello che più incuriosisce è probabilmente il corso di lingua catalana.

Quello del catalano è un caso che presenta caratteristiche quasi uniche nello scenario linguistico europeo: nonostante faccia parte delle cosidette "lingue minori" è parlata da più di 10 milioni di persone sparse tra la Regione Catalana, la Comunità Valensiana, le Isole Baleari e la Catalogna francese. E inoltre lingua ufficiale di Andorra dove si conservano documenti scritti risalenti al XII sec.

Ma perchè un corso di catalano in Italia? "Perchè no? - ribatte il prof. Destro - Il catalano ha una sua forte identità e dignità, altrimenti dovremmo ridurci a studiare solo inglese e francese. In questo modo abbiamo cercato di allargare lo sguardo anche ad altre realtà linguistiche". Il corso è attivo già da qualche anno e sta funzionando molto bene. Ma quanti studenti hanno scelto il catalano? "I numeri ovviamente non sono altissimi, ma nessuno si aspettava il contrario. Il catalano và oggi a rimorchio del boom che ha avuto lo Spagnolo in questi ultimi anni". Le persone lo scelgono mosse da motivazioni diverse - aggiunge la professoressa Amparo Devis lettrice in lingua del corso -. Molti di loro già studiano spagnolo o portoghese: inserire il catalano nel piano di studi è quindi un modo per avere una visione più completa dell'intera penisola iberica da est ad ovest".

Lo spunto di un corso di catalano è partito dai docenti ispanisti della Facoltà e si è concretizzata anche grazie all'appoggio che il Governo Catalano ha deciso di dare ad un certo numero di Università. Recentemente infatti, l'Università di Bologna ha firmato una convenzione con l'Istituto LULL (Istituto del Governo Catalano che si occupa della diffusione della lingua e della cultura catalana all'estero) che le assicura il sostegno finanziario per i corsi. "Fino ad oggi questo accordo era stipulato annualmente, ora invece è a tempo indeterminato. Questo ci permette di avere una certa tranquillità per il futuro della didattica", racconta il professor Destro.

Ma a livello professionale cosa può significare avere questa competenza? La Catalogna è una regione estremamente dinamica ed economicamente molto vivace con la quale l'Italia ha vari scambi commerciali. "Molti studenti sono interessanti ad un'esperienza lavorativa a Barcellona: in un tale contesto questa lingua li può aiutare molto" dice la professoressa Amparo Devis. Parla invece di "importanti nicchie di mercato dove il Catalano è una buona carta da giocare" il preside Destro.

Il livello linguistico che gli studenti acquisiscono alla fine è elevato anche grazie alla varietà di strumenti che l'Università mette loro a disposizione. Cd-room, uso di Internet, aule di autoapprendimento al computer, video formativi sono alcune delle iniziative multimediali che si affiancano alle lezioni frontali con i docenti per preparare al meglio gli studenti. Alla grammatica si affianca un altro corso dedicato ad approfondire opere e personaggi della letteratura catalana.