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Il verde autoctono per abbellire le città

Il progetto FIORA (Flora Autoctona per l’Imprenditoria: Organizzazione del Verde e Restauro Ambientale) punta alla coltivazione delle specie selvatiche erbacee perenni che si trovano in regione e al loro utilizzo per attività di recupero ambientale e di arredo urbano
Il verde autoctono per abbellire le città

Dalla Facoltà di Agraria nasce un nuovo progetto chiamato FIORA. La sigla sta per Flora autoctona per l’Imprenditoria: Organizzazione del verde e Restauro Ambientale. L'idea è prendere le specie selvatiche erbacee perenni che si trovano comunemente in regione, coltivarle e poi utlizzarle per attività di recupero ambientale o per l'arredo di aree cittadine. Le zone verdi possono così crescere in sintonia con il paesaggio circostante e per giunta con un'attività di manutenzione molto ridotta.

"Non c'è ancora un mercato per questo tipo di materiale vegetale autoctono - spiega la responsabile del progetto Maria Speranza, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - ma attorno a questa idea c'è un interesse nascente". L'uso sostenibile delle risorse ambientali è un tema di cui si sta iniziando a parlare molto e il progetto FLORA scommette su una prossima crescente richiesta di qieste specie autoctone.

Il progetto è partito a febbraio con un finanziamento del Consorzio Spinner-Bologna e andrà avanti per dieci mesi. "Contiamo di selezionare un numero limitato di specie vegetali e mettere a punto le modalità opportune di coltivazione. Dopo la moltiplicazione in vivaio si passerà alla reimmissione in ambiente". Per la realizzazione della parte sperimentale, l'Azienda Agraria dell'Alma Mater ha messo a disposizione un’area e alcune strutture dell’azienda di Cadriano.