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Cus Bologna, tra i primi in Italia

Nelle statistiche del Centro Universitario Sportivo Italiano, spiccano i risultati del Cus Bologna dal 2000 al 2008: 64 medaglie d'oro, 44 d'argento e 64 di bronzo
Cus Bologna

A un passo dal podio. Che il Cus Bologna fosse uno dei migliori centri universitari sportivi italiani lo dicevano le impressioni e il numero di medaglie vinte nel corso delle ultime stagioni in occasione dei campionati universitari primaverili. Che il Cus Bologna sia una forza lo dice, ora, anche il Cusi, Centro Universitario Sportivo Italiano che ha pubblicato le statistiche legate al terzo millennio.

Sono state prese in considerazioni le medaglia vinte dal 2000 al 2008. E nella particolare classifica delle medaglie d'oro il Cus si piazza al quarto posto con ben 64 allori. Distanti Milano con 138, Torino con 105 e Roma con 92. Ma il Cus Bologna si difende con i denti con 64 medaglie d'oro, 44 d'argento e 64 di bronzo. In totale 172 podi per il team di Francesco Franceschetti che, negli ultimi anni deve rendere onore al talento di Ester Balassini, regina del martello, alla squadra di basket allenata da Alessio Fasone più volte sul gradino più alto del podio.

E ancora alla formazione di volley femminile e a quella di calcio a 5, Luca Rinero (taekwondo), Valeria Baldelli (taekwondo), Laura Di Mattia (karate), Alessia Tomassetti (atletica leggera), Sibilla Di Vincenzo (atletica leggera), Jan Davis Piacentini (taekwondo), Nicole Scagliarini (taekwondo), Margherita Mezzetti (atletica leggera), Antonio Petruzziello (boxe), Margherita Magnani (atletica leggera), Elena Maran (atletica leggera), Barbara Rustignoli (atletica leggera), Davide Baldini (atletica leggera), Pietro Rossi (atletica leggera), Gabriele Zanasi (atletica leggera), Luca Galletti (atletica leggera), Cinzia Donati (arrampicata sportiva), Gianluca Grani (tiro a segno), Mirko Pichetti (tiro a segno), Riccardo Neri (tiro a segno), Daniele Frascari (taekwondo), Georgios Xygkos (taekwondo), Fabrio Borghesi (canottaggio).

Decine e decine di studenti che si sono messi a disposizione del braccio sportivo dell'Alma Mater Studiorum per gareggiare e, spesso e volentieri, vincere. Vincere così tanto da essere, in ambito italiano - senza avere per esempio gli stessi numeri di Milano e Roma (che possono attingere su una popolazione studentesca molto più corposa) - nell'élite dello sport in feluca. Il modo migliore per programmare il futuro.