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L’Università di Bologna è stata scelta dalla Commissione biblioteche della Crui, assieme alla Federico II di Napoli, per la sperimentazione del deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti
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Il gruppo Open Access, costituito nell’ambito della Commissione biblioteche della Crui, presieduta dal Rettore Vincenzo Milanesi, con il compito di dare attuazione ai principi della Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica ha approvato all'unanimità, il 23 novembre 2007, il documento sulle Linee guida per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti. L’Università di Bologna è stata scelta per dare vita ad una sperimentazione innovativa nel panorama italiano.

Le tesi di dottorato – è il presupposto del documento - sono considerate prodotti di ricerca a tutti gli effetti, e come tali fanno parte di quei documenti che, secondo la dichiarazione di Berlino e le recenti raccomandazioni della Commissione Europea, dovrebbero essere pubblicamente accessibili come pubblicazioni. In Italia, ciò avviene ormai da anni, ma nella sola versione cartacea, e solo presso le due Biblioteche Nazionali centrali di Roma e di Firenze, dal momento che le norme istitutive del dottorato di ricerca imponevano la consegna di una copia cartacea delle tesi alle due biblioteche nazionali, dove la consultazione veniva e viene consentita a chiunque ne faccia richiesta.

Il formato cartaceo previsto per la consegna e i tempi non sempre rapidi della catalogazione però possono talvolta ritardarne l’accessibilità, resa anche più difficile dall’obbligo di recarsi a Firenze o Roma per leggerle. Poiché le tesi di dottorato nascono oggi in formato elettronico, i ministeri dei Beni ed attività culturali e dell’Università e della Ricerca hanno concordato che il deposito legale avvenga in formato elettronico ed in rete. Il gruppo Open Access ha concordato con le due Biblioteche Nazionali centrali le modalità per effettuare il deposito in formato elettronico e ha fissato linee guida per armonizzare le procedure nei diversi atenei. Le modalità seguono largamente quelle già sperimentate dal CIB con il deposito volontario dei contributi scientifici depositati in Alm@DL, la biblioteca digitale dell’Ateneo. Per questo la CRUI ha incaricato Bologna di condurre la sperimentazione in vista di passare in produzione a metà febbraio 2008. Per la verifica dei primi risultati della sperimentazione a Bologna è stata ora associata la Federico II di Napoli, sede del presidente della CRUI.

Grazie a questo progetto non solo le Biblioteche centrali di Roma e Firenze potranno quindi avere un accesso automatico ai dati bibliografici e ai testi delle tesi di dottorato per poterli inserire nei propri cataloghi, ma esse saranno pubblicazioni internazionalmente note e disponibili nella versione discussa con la commissione ministeriale di valutazione. L’autore potrà richiedere anche la stampa con editori convenzionati delle copie desiderate, della versione depositata, oppure concordare con un editore terzo la pubblicazione di una versione aggiornata dell’opera. "Dal 2007, a Bologna, in collaborazione tra ARIC e CIB – spiega la dottoressa Marialaura Vignocchi del CIB – stiamo raccogliendo in un repository digitale le tesi di dottorato in formato elettronico che, grazie a questo progetto potranno, nel rispetto del diritto d’autore, essere entro gennaio 2008 legalmente depositate e consultate direttamente in rete".

Indubbi i vantaggi da un punto di vista sia scientifico che gestionale. "Il progetto  – prosegue Vignocchi – creerà le premesse per una possibile partecipazione dell’Università di Bologna ad iniziative europee e internazionali in questo ambito, come il Dart Europe un portale sperimentale che offre un accesso unificato alle tesi di dottorato europee  o il network internazionale NDLTD". Rendere consultabili con rapidità questi materiali è un vantaggio indiscutibile per la comunità scientifica internazionale e fonte di prestigio per le nostre scuole di dottorato e di notorietà per i neo dottori.

Grazie al progetto l’ARIC vedrà semplificato l’impegno amministrativo derivante dall’obbligo di deposito legale delle tesi di dottorato. La maggiore pubblicità delle tesi sarà un ulteriore stimolo all’incremento della qualità scientifica dei dottorandi. Apposite  procedure tuteleranno gli interessi degli autori di ricerche che possano dare luogo a brevetti.

Da un punto di vista gestionale il progetto dell’Ateneo, di recente presentato anche a Uppsala, nato dall’analisi comune di ARIC e CIB coinvolgerà a regime altre aree dell’amministrazione. "La possibile collaborazione dei Sistemi informativi di Ateneo (SIA),  del Cesia e del Portale – conclude Vignocchi – potrà dare luogo alla possibilità di un’auto-archiviazione da parte dei dottori di ricerca che troveranno così dati amministrativi pre-compilati in un’ottica di riuso dei dati e di integrazione dei sistemi. Attraverso il Portale poi si potrà dare la giusta visibilità all’iniziativa". La collaborazione, già positivamente sperimentata per i materiali didattici, sarà dunque fondamentale per attivare, gestire e mantenere in modo evolutivo il servizio richiesto dai competenti ministeri nelle forme previste dalla CRUI.