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Dal labbro leporino ai russatori cronici

 Le applicazioni di una recente tecnica di chirurgia maxillo-facciale. Se ne parla a Bologna dal 26 al 28 settembre 2002.

Labbro leporino, sindrome delle apnee croniche ostruttive, traumi mascellari con perdita dei denti. Sono solo alcuni degli “inconvenienti” che è possibile oggi curare con una tre le più recenti e rivoluzionarie tecniche di chirurgia maxillo-facciale: la cosiddetta distrazione osteogenetica.

Esperti di fama mondiale ne parleranno a Bologna al II Meeting internazionale che si terrà al Convento di San Domenico dal 26 al 28 settembre 2002.

La distrazione è una tecnica di recente acquisizione che, a differenza di quelle tradizionali, è meno aggressiva e garantisce risultati eccezionali sia da un punto di vista medico-chirurgico che estetico. Nei bambini con labbro leporino il palato, spesso malformato, viene integralmente restituito alla sua forma naturale. Con la distrazione, inoltre, è possibile evitare i prelievi di ossa da altre parti del corpo, operazione necessaria, secondo la tecnica tradizionale, per  ricostruire la mascella in persone che hanno perso i denti dopo traumi o incidenti. Grazie a queste peculiarità, la distrazione ha trovato negli ultimi anni nuove e sempre più rivoluzionarie applicazioni, come nel caso del russamento cronico.

Questa tecnica, inventata a Bologna in ambiente ortopedico nel 1905, viene applicata anche al volto dal 1989. E’ stata sin dall’inizio utilizzata per ricostruire i volti di bambini nati con malformazioni congenite, successivamente è stata applicata anche in altri campi.

Oggi l’Ospedale Bellaria di Bologna, uno dei pochi centri dove si utilizza la distrazione, è stato scelto dall’Unione europea come centro di eccellenza per questo tipo di tecnica.

Il congresso di Bologna, organizzato dall’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Bellaria di Bologna, è il più importante a livello internazionale sull’argomento. Vi partecipano i massimi esperti e i 15 direttori dei più importanti centri al mondo fra cui il messicano Fernando Ortiz Monasterio e Joseph G. Mc Carthy dell’Università di New York.

Immagini fotografiche, video degli interventi e disegni anatomici professionali sono a disposizione dei giornalisti.  E’ possibile intervistare i relatori del convegno.