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Jalikunda - I griot del Senegal

Per Suoni dal Mondo, Festival internazionale promosso dal CIMES, per la prima volta in italia i Jalikunda.

Sabato 23 novembre alla Multisala avrà luogo l’ultimo degli otto concerti in programma per Suoni dal Mondo, Festival internazionale promosso dal CIMES – Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna. La tredicesima edizione, dedicata a La musica del Nordamerica e le sue radici, prosegue con la musica africana, rappresentata dal gruppo senegalese JALIKUNDA, per la prima volta in Italia.

L’anima del gruppo Jalikunda è costituita dalla famiglia Cissokho, i griot del Senegal. L’antica tradizione musicale e narrativa dei griot, famiglie di musicisti e cantastorie, pone i loro racconti, musicati e cantati con l’accompagnamento della korà, come cardine per la trasmissione della memoria storica collettiva. La musica dei griot del Sahel si è poi affacciata sulla scena pop occidentale intorno al 1980, attraverso il successo internazionale di alcuni musicisti africani, tra i quali Salif Keita e Youssou N’Dour.

Il gruppo Jalikunda, che in linguaggio mandingo significa appunto “La casa dei griots”, è composto da Seckou Keita, virtuoso della korà, da suo zio Solo Cissokho, patriarca della famiglia e da suo fratello Aliou. Completa la formazione il musicista scandinavo Olav Torget, a testimonianza del progetto musicale degli Jalikunda, fondato sulla diffusione del  proprio messaggio di pace attraverso la musica, costituita dal linguaggio tradizionale senegalese, ma anche arricchita da nuovi elementi tratti dalla complessa realtà musicale contemporanea.

Da questa interessante e profonda esperienza multiculturale di condivisione umana ed artistica è scaturita un’affascinante miscela musicale, composta da una grande varietà di suoni e voci diverse: una fusione di musica tradizionale mandingo, con spunti tratti dal jazz, e da danze, canti e ritmi della Casamance, in Senegal. I brani che costituiscono il repertorio di Jalikunda sono composti in gran parte da Seckou Keita, che nella sua carriera di musicista internazionale non ha mai dimenticato l’importanza del suo ruolo di depositario della tradizione e della storia del suo popolo, che egli continua a narrare e commentare attraverso i suoi suoni e i suoi canti. Gli strumenti utilizzati comprendono, oltre all’irrinunciabile korà (tradizionale arpa-liuto a 12 o 21 corde, costituita da una cassa armonica ricavata da una grande zucca e da un manico ligneo lungo circa un metro), il balafon (una sorta di xilofono ligneo i cui suoni sono amplificati da zucche poste al di sotto delle lamelle), diversi tipi di percussioni, tra cui il jembè, e strumenti di accompagnamento di origine occidentale.

INFO: CIMES tel. 051.2092022-16 ufficiostampa@muspe.unibo.it - www.muspe.unibo.it/cimes 

BIGLIETTI: Intero Euro 11,00 - Ridotto Euro 9,00. Non è prevista prevendita.

Il Festival si conclude nei giorni 25 e 28 novembre 2002 con un seminario alla Johns Hopkins University, ad ingresso libero, condotto dal musicologo Franco Minganti