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Carriere universitarie nell'Ateneo di Bologna

Presentato Venerdì 22 novembre, presso Sala Cencetti, Archivio di Stato, piazza dei Celestini 1, Bologna il libro "La cattedra, l'altare, la nazione – carriere universitarie nell'Ateneo di Bologna".
Si intitola "La cattedra, l'altare, la nazione – carriere universitarie nell'Ateneo di Bologna" il libro, curato dall'Archivio Storico dell'Università, che verrà presentato

Venerdi 22 novembre alle ore 17.00
Sala Cencetti, Archivio di Stato, piazza dei Celestini 1, Bologna

Interverranno Cristophe Charle, Isabella Zani Rosiello, Gian Paolo Brizzi, e l'autore  François Gasnault. Presiede la direttrice dell'Archivio di Stato di Bologna Maria Rosa Celli Giorgini.

SCHEDA LIBRO

L'autore:
François Gasnault è direttore degli Archives de la Ville de Paris, autore di vari saggi sulla storia sociale francese e di contributi più brevi sulla storia degli studenti nelle università dello Stato della Chiesa nel XIX secolo.

Il libro:
affronta la storia di uno dei periodi meno studiati dell'Ateneo di Bologna, quello dell'età napoleonica e della restaurazione del governo  pontificio.  Si tratta di un periodo ricco di improvvisi mutamenti sul piano istituzionale e didattico. Soppresso l'antico ordinamento che risaliva al medioevo vengono fondate le facoltà, dapprima tre, poi quattro, infine cinque con il ristabilimento della facoltà di teologia in età pontificia. La novità maggiore è costituita dalla definizione di facoltà specifiche per gli studi filologici e matematico-fisici, prefigurando gli sviluppi che si consolideranno con la riforma Casati promossa con l'Unità d'Italia. Le riforme più significative furono quelle del 1802 e del 1824, ma interventi più circoscritti furono circa una dozzina in 50 anni.

Se la storia politica si intreccia strettamente con quella normativa e didattica gli effetti sul corpo docente furono ancor più pesanti sulla selezione e sul ricambio dei docenti il cui numero variò da 23 a 47 nel periodo qui considerato (per valutarne il significato si pensi che nel 1680 i docenti erano 122) e che in buona percentuale furono reclutati fuori Bologna.

L'opera di Gasnault che ha sondato tutte le potenziali fonti disponibili, ha inteso ricostruire per ogni docente ogni dato biografico disponbile: dati anagrafici, orgine sociale e familiare, studi e titoli conseguiti, carriera accademica e professionale, viaggi scientifici, pubblicazioni, appartenenza a società scientifiche, opinioni politiche e appartenenza a movimenti, cariche elettive e amministrative, decorazioni, condizione economica, fonti e bibliografia ed ogni altra condizione complementare. La ricchezza dei dati consente di ricostruire il peso che il corpo professorale ebbe nella vita cittadina del periodo come pure la rete di alleanze fra le famiglie, i legami di parentela fra i diversi docenti, allo scomodi operare un controllo sulle cattedre.

La qualità scientifica di questo studio ha fatto sì che Il Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche (SEPS) ne abbia promosso la traduzione.