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E’ gestita dall’Alma Mater una delle più importanti riviste psicologiche internazionali

I nuovi impact factors relativi al 2009 e diffusi dall’Institute for scientific Information (ISI) premiano la rivista Psychotherapy and Psychosomatics, pubblicata dalla Krager di Basilea, ma gestita e diretta dal Dipartimento di Psicologia bolognese.

Un impact factor di 5.37 colloca la rivista Psychotherapy and Psychosomatics al quinto posto nel ranking di psicologia, ma in realtà al primo tra le riviste che pubblicano ricerche originali (le prime quattro infatti pubblicano solo reviews articles, che sono naturalmente più suscettibili di citazioni).


Da molti anni a dirigerla è prof. Giovanni Andrea Fava, ordinario di Psicologia clinica dell'Università di Bologna, coadiuvato in qualità di assistant editors da Chiara Ruini e Elena Tomba, entrambe ricercatrici.

"E’ un lavoro che coinvolge molti altri colleghi – ci racconta il prof. Fava, in particolare la prof. Silvana Grandi e la prof. Chiara Rafanelli, che fanno parte del comitato di redazione, oltre ad altro personale strutturato, assegnista e dottorandi".

La rivista affronta le più importanti tematiche nell'ambito della psicologia clinica, come la medicina psicosomatica, gli studi controllati di psicoterapia, il trattamento dei disturbi affettivi. "Abbiamo anche pubblicato numerosi lavori sul conflitto di interesse in medicina"- prosegue il prof. Fava.

Quale la ricetta di questo successo? "Ci sono probabilmente vari ingredienti. Il primo è il focus clinico delle rivista che privilegia articoli con una ricaduta clinica diretta". Poi c’è sicuramente l’apertura ad argomenti non facili che altre riviste evitano o censurano. " Abbiamo pubblicato, ad esempio, la prima review sul rapporto tra farmaci antidepressivi serotoninergici ed ideazioni suicidarie, ospitando successivamente numerose voci di dissenso. La pubblicazione è stata ripresa dalle più importanti riviste.". "Ma ci sono anche altri ingredienti che completano il quadro, come una peer review molto rigorosa e una redazione e un comitato di redazione che lavorano con estrema efficienza".

Cosa comporterà questo riconoscimento? "Sempre più submissions – conclude Fava.-  Abbiamo già una rejection rate del 90% e temo possa anche peggiorare".

Infine una curiosità. Ogni anno il comitato di redazione tiene un workshop per i dottorandi su come pubblicare su riviste internazionali di psicologia e psichiatria a cui partecipano giovani ricercatori da tutta Italia.