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Approvato il nuovo codice etico e di comportamento dell’Alma Mater

Il Senato accademico ha licenziato il testo nato dal confronto di numerosi organi e organismi accademici

Sarà emanato con decreto rettorale, verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale e diventerà operativo dopo la pausa estiva il nuovo codice etico dell’Ateneo.

 

Il testo rappresenta il riferimento per regolare in termini etici le relazioni interne ed esterne dell’Università, proponendosi come dichiarazione di principi accettati e condivisi da docenti e ricercatori, personale dirigente e tecnico amministrativo, studenti e da tutti coloro che instaurino rapporti con l’Ateneo, condividendone i valori.

 

 “Per elaborare il documento – spiega il prorettore per il personale Patrizia Tullini – ci siamo attenuti alle Linee guida dell’Associazione internazionale delle Università e dell’Osservatorio della Magna Charta e alla Carta europea del ricercatori. Non poteva essere altrimenti vista la dimensione internazionale del nostro Ateneo”. Altre fonti sono state poi la legge Gelmini, lo Statuto di Ateneo, il codice nazionale di comportamento delle pubbliche amministrazioni.

 

L’iter di elaborazione del testo è stato all’insegna della più ampia partecipazione. Sono state infatti consultate le organizzazioni sindacali, la Consulta per il personale tecnico amministrativo, il Consiglio degli studenti, il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la Consulta dei sostenitori, i coordinatori di campus. Pareri sono stati espressi dal Nucleo di Valutazione e dal Consiglio di Amministrazione. Il tutto è stato anticipato da una consultazione pubblica. Come previsto dalle linee guida dell’Osservatorio della Magna Charta e dal dlsg 165/2001 nel mese di dicembre è stata avviata sul Portale una procedura pubblica aperta alla partecipazione di tutti i componenti della comunità universitaria con la quale è stata data la possibilità di inviare contributi per la redazione del nuovo Codice. Le proposte sono state prese in esame da un tavolo tecnico, coordinato dal prorettore per il personale.

 

Il testo è articolato in sei sezioni e passa in rassegna temi quali l’integrità accademica e la condotta etica nella ricerca e nell’insegnamento, il merito e la non discriminazione, l’indipendenza, la comunicazione istituzionale, le relazioni esterne e quelle internazionali. Ampia la casistica presa in esame. Solo per fare qualche esempio si va dal plagio alla tutela del nome e dell’immagine dell’ateneo anche sui social media, dal conflitto di interessi all’abuso della propria posizione nelle relazioni interne ed esterne.

 

Le sezioni due e tre sono dedicate agli obblighi di comportamento nell’attività didattica e di ricerca e quelli connessi all’attività di servizio che sono estese anche ai collaboratori e ai consulenti che operano per conto dell’amministrazione.

 

“Tutti i maggiori atenei del mondo – conclude il prorettore Tullini – fanno del codice etico uno strumento essenziale per la governance. Per l’Alma Mater il documento rappresenta una sorta di imprescindibile biglietto da visita, essenziale per gestire l’articolata rete di relazioni con stakeholders interni, esterni, nazionali e internazionali con cui quotidianamente l’università è chiamata a confrontarsi”.