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Geologia sul campo: la campagna di rilevamento sugli Alti Monti Lessini

Al confine tra Veneto e Trentino, l'avventura di quarantanove studenti del Corso di Laurea in Scienze Geologiche: dieci giorni di esercitazioni sul campo tra rocce, faglie e unità stratigrafiche

È quello degli Alti Monti Lessini, in provincia di Verona e al confine con il Trentino, lo scenario naturale scelto quest'anno dai docenti del Corso di Laurea in Scienze Geologiche dell’Università di Bologna per l'ormai tradizionale campagna di rilevamento geologico. Quarantanove studenti del secondo anno di corso hanno passato dieci giorni lontani dai banchi universitari per affrontare una serie di esercitazioni sul campo: dall'analisi delle unità stratigrafiche alla realizzazione di una carta geologica.

"Per un geologo - racconta Luigi Selli, uno dei docenti coinvolti nell'attività - il rilevamento è un vero e proprio laboratorio sul terreno, indispensabile per la cultura geologica, come lo sono i laboratori di chimica o di biologia. Un geologo che non sa leggere il territorio è come un biologo che non sa analizzare un vetrino". Da qui arriva anche la scelta degli Alti Monti Lessini, area didattica ideale, con affioramenti di roccia facilmente accessibili, rocce ben riconoscibili e faglie molto evidenti. "Queste zone - continua il prof. Selli - sono un vero e proprio laboratorio naturale geologico, dove gli strati di roccia rappresentano le pagine del libro che narra la storia della terra".

Nel corso dei dieci giorni di attività gli studenti imparano a riconoscere i rapporti stratigrafici dei corpi rocciosi e a interpretare i processi deformativi che hanno agito durante le fasi orogeniche, che i sismi recenti hanno mostrato essere ancora attive. Inoltre in collaborazione con il Club Alpino Italiano vengono condotte escursioni ed attività per un sicuro e corretto rapporto con la montagna.

"Gli studenti - dettaglia ancora il prof. Selli - hanno analizzato la successione carbonatica giurassico-cretacica che comprende i Calcari Grigi, Oolite di San Vigilio, Rosso Ammonitico e Maiolica, imparando nei primi giorni a riconoscere le unità stratigrafiche anche con l’uso di una lente per osservare le microfaune. Nei giorni successivi, divisi a coppie, hanno realizzato la carta geologica di un’area di un chilometro quadrato con sezione geologica e relazione. Ampio spazio è stato inoltre dedicato anche all’analisi strutturale per la presenza di numerose faglie normali ben riconoscibili".