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Alma mater e Confcommercio Ascom Bologna insieme per il terziario

Al via il progetto di stage formativo a cura del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica della Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Unibo e Confcommercio Ascom Bologna per inserire i giovani all’interno del mondo del commercio e dei servizi


L’idea di una collaborazione
tra i commercianti, gli albergatori, i ristoratori e tutti gli attori del terziario di Bologna e provincia e l’Alma Mater nasce con l’obiettivo di formare gli studenti non solo sul campo teorico, ma anche su quello pratico del lavoro.

L’iniziativa è rivolta agli studenti del quinto anno di laurea magistrale in Italianistica e Filologia Classica e all’ultimo anno di laurea triennale in Lettere, i quali  potranno aggiungere al proprio curriculum uno stage di tre mesi presso una delle aziende associate a Confcommercio Ascom che ha aderito al progetto. Si tratta di tirocini non retribuiti di 150 ore, corrispondenti a 6 crediti universitari, che gli stessi studenti potranno scegliere, già a partire dall’anno accademico 2014-2015.

Nonostante fosse già possibile per gli studenti Unibo svolgere un periodo di stage presso un’azienda o un altro ente, esiste in questo progetto un elemento di originalità: l’attenzione all’ambito commerciale cittadino e il singolare connubio che si vuole realizzare fra quest’ultimo e l’area umanistica, utile anche alla crescita del tessuto economico-produttivo locale.

“Questo percorso innovativo – commenta Gian Mario Anselmi, direttore del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica -  vede le discipline umanistiche dialogare col mondo produttivo, cosa assolutamente troppo sporadica finora e invece carica di potenzialità per le nuove generazioni, per il loro futuro professionale e per lo stesso mercato del lavoro”.

“Occorre sfatare il falso mito che le università umanistiche non siano adatte al mondo delle professioni – aggiunge Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Ascom Bologna – poiché questo tipo di figura, con capacità di relazione e un’alta cultura, è perfettamente adeguato ad interloquire con un potenziale cliente.” “In questa fase difficile per l’occupazione – prosegue Postacchini – questa relazione tra commercio, terziario e università assume un ruolo e un valore culturale e sociale ancora più importante. Bologna può diventare un modello per molte realtà italiane a partire proprio dalle due grandi vocazioni secolari che la caratterizzano: l’intraprendenza dei suoi operatori e l’Università più antica del mondo occidentale, prima nelle graduatorie nazionali e primo ateneo italiano in quelle internazionali”.