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Una mattinata “spaziale” insieme a Luca Parmitano

Foto e video dell’incontro con l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha incantato un’Aula Magna di Santa Lucia gremita soprattutto di studenti

Sabato scorso, 25 ottobre, un’Aula Magna di Santa Lucia gremita soprattutto di studenti delle scuole superiori e dell'Università di Bologna ha accolto con calore, partecipazione e divertimento l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Luca Parmitano, ospite d’eccezione dell’Alma Mater.

Lo scorso anno Parmitano ha passato 166 giorni nello spazio, dal 28 maggio all'11 novembre 2013, diventando anche il primo astronauta italiano a svolgere attività extraveicolari. Sono state due le sue passeggiate spaziali, la seconda delle quali ha subito una brusca interruzione quando, a causa di un'avaria della tuta, il suo casco ha iniziato a riempirsi d'acqua causandogli seri problemi di respirazione.
fotoracconto

Mentre il maxi schermo dell'Aula Magna di Santa Lucia trasmetteva le immagini spettacolari girate sulla Stazione Spaziale Internazionale, Parmitano ha raccontato la sua vita in orbita, dal lancio nello spazio fino al ritorno a Terra, rispondendo alle tante domande e curiosità degli studenti.


Insieme a lui sul palco c'erano il rettore dell'Alma Mater Ivano Dionigi, il vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli e il giornalista Marco Castellazzi.

Oltre due ore di incontro durante le quali Luca Parmitano, che dal primo luglio 2014 è “ambasciatore” del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, si è rivolto alle tante ragazze e ragazzi che affollavano l'Aula Magna e stimolavano il dibattito con le loro domande e curiosità. “In quest’aula potrebbe esserci qualcuno che tra vent’anni lascerà la sua impronta sulla sabbia rossa di Marte”, ha detto a una platea affascinata. "Ma non tutti devono fare l'astronauta, sarebbe un disastro se fosse così”, ha continuato. “Tutti noi dobbiamo dare il massimo per lo sviluppo della società in cui viviamo. La soddisfazione è identica”.