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Il (nuovo) sequenziamento del nostro genoma: una due giorni in Aula Magna

Un convegno della Società Italiana di Genetica Umana fa per la prima volta il punto sull'introduzione in medicina del sequenziamento di nuova generazione

Giovedì 30 e venerdì 31 ottobre l’Aula Magna di Santa Lucia dell’Università di Bologna ospita il convegno della Società Italiana di Genetica Umana, incentrato su uno dei temi più attuali e trainanti nell’ambito della genetica medica: il sequenziamento di nuova generazione o “next generation sequencing”.

L’incontro vedrà riuniti più di 400 genetisti provenienti da tutta Italia per discutere il tema su diversi aspetti, sia applicativi che di ricerca, e per approvare un documento preparato da una commissione appositamente nominata dal Consiglio Direttivo della SIGU.

Il sequenziamento del DNA tramite NGS è infatti un tema molto sentito dalla comunità dei genetisti ma anche dal pubblico e dai pazienti perché ha cambiato l’approccio al percorso diagnostico delle malattie genetiche e sta entrando anche in molti altri settori della medicina ed in particolare nell’oncologia.

Questa metodica consente di analizzare contemporaneamente tanti geni nello stesso individuo abbattendo tempi e costi della diagnosi genetica: può addirittura permettere di analizzare l’intera porzione codificante del nostro genoma (praticamente tutti i nostri geni, cioè l'esoma) nei pazienti con malattia genetica che rimangono senza una diagnosi, così da arrivare ad identificare il difetto molecolare alla base della loro patologia.

Tuttavia se da una parte il sequenziamento dell’esoma ha permesso di stabilire una diagnosi molecolare in circa il 25% dei pazienti colpiti da malattie genetiche fino ad oggi non diagnosticate, dall’altra l’applicazione di questa metodica ha aperto nuove problematiche su temi molto delicati, che hanno implicazioni sanitarie ed etiche, come la gestione dei cosiddetti “risultati inattesi” (l’identificazione cioè di caratteristiche genetiche potenzialmente dannose che però non sono legate alla malattia per la quale era richiesta l’indagine) e che, se non gestiti in modo adeguato, posso danneggiare il paziente per gli aspetti psicosociali che ne possono derivare.

Il convegno si divide essenzialmente in due parti: nella prima i gruppi di lavoro della SIGU condivideranno le problematiche inerenti il sequenziamento di nuova generazione nel proprio campo di interesse (dalla genetica oncologica alla genetica clinica, dalla genetica molecolare a quella forense, dalla citogenetica fino alla farmacogenetica) mentre nella seconda, oltre alla presentazione del documento, verranno riportati i risultati dell’esperienza di importanti ricercatori italiani che hanno applicato il sequenziamento di nuova generazione in ambito di ricerca e di diagnostica.