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La Bologna di Carlo Doglio in mostra all'Urban Center

Apre all'ultimo piano di Salaborsa l'esposizione organizzata in occasione del centenario della nascita dell'importante urbanista ed esponente del movimento anarchico

Giovedì 27 novembre allo Urban Center di Bologna inaugura la mostra "Il piano aperto. Carlo Doglio e Bologna", organizzata in occasione del centenario della nascita dell'importante urbanista ed esponente del movimento anarchico.

L'inaugurazione della mostra, in programma per le 16,30, è preceduta alle 10 da un convegno ospitato nell'Auditorium Enzo Biagi della Salaborsa. L'evento è promosso dalla docente Unibo Stefania Proli, con il patrocinio del Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, di Comune di Bologna, Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna, Cineteca Bologna, INU-Istituto Nazionale di Urbanistica, Ordine Architetti di Bologna, e in collaborazione con Urban Center Bologna e Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” di Castel Bolognese.

Importante esponente del movimento anarchico e urbanista “sui generis”, Carlo Doglio ha contribuito a diffondere e sperimentare in Italia l’urbanistica “dal basso”, ovvero un progetto di organizzazione del territorio incentrato sui principi del decentramento e delle autonomie delle comunità insediate.

Nato a Cesena nel 1914, a diciotto anni si trasferisce a Bologna, dove si laurea in Giurisprudenza nel 1936. Svolge attività clandestina contro il regime fascista e prende parte poi alla Resistenza in Romagna e a Milano. Aderisce in quegli anni al movimento anarchico, di cui diviene negli anni del secondo dopoguerra un esponente di primo piano.

Di vasti interessi culturali, in relazione con molti noti intellettuali (tra cui Antonio Banfi, Elio Vittorini, Franco Ferrarotti, Aldo Capitini, Giancarlo De Carlo, Franco Fortini), si interessa inizialmente di cinema ma orienta poi i suoi studi verso l’urbanistica, interpretata in senso marcatamente libertario. Punti di riferimento per lui sono soprattutto Kropotkin, Geddes e Mumford. Lavora a Milano per la Mondadori e poi a Ivrea per Adriano Olivetti.

Dal 1955 al 1960 si trasferisce a Londra, dove tra l’altro collabora ai programmi della BBC e della RAI. Rientrato in Italia, trascorre alcuni anni in Sicilia collaborando con Danilo Dolci. Intraprende poi la carriera universitaria. Dopo avere insegnato nelle Università di Palermo, Napoli e Venezia, conclude la sua carriera di docente come titolare della cattedra di “Pianificazione e organizzazione territoriale” alla Facoltà di Scienze Politiche a Bologna, città in cui stabilisce definitivamente la sua residenza a partire dai primi anni Settanta. Si riavvicina in quegli anni all’anarchismo, su posizioni marcatamente nonviolente. A queste concezioni resta poi fedele fino alla morte, avvenuta a Bologna nel 1995.

Il piano aperto. Carlo Doglio e Bologna

dal 27 Novembre 2014 al 9 Gennaio 2015

Urban Center Bologna (Piazza Nettuno, 3 - Bologna)

A cento anni dalla nascita una mostra dedicata al docente Unibo, importante esponente del movimento anarchico e urbanista “sui generis”, che ha contribuito a diffondere e sperimentare in Italia l’urbanistica “dal basso”