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Lavorare con la musica a Bologna, tra musicisti e mestieri

Samuele Bersani, Paolo Fresu, Lo Stato Sociale, Emidio Clementi, Cristina Zavalloni e tanti altri protagonisti di otto appuntamenti per raccontare i percorsi molteplici che hanno fatto di Bologna una città della musica

Si parte domenica con il jazz di Paolo Fresu e si continua fino a fine febbraio tra musica classica, rock indipendente e molto alto. È il ciclo di incontri "I mestieri della musica", organizzati da Arci e Museo della Musica di Bologa, con il contributo della Fondazione del Monte. E per ognuno degli otto appuntamenti, a ingresso gratuito e ospitati al Museo della Musica (ore 17), ci sono dieci posti riservati agli studenti dell'Alma Mater. Per aggiudicarsene uno basta scrivere all'indirizzo piepacod@tin.it.

L’idea alla base dell'iniziativa è quella di raccontare i percorsi molteplici che hanno fatto di Bologna una città della musica, riconosciuta come tale anche dall’Unesco, mettendo insieme artisti e organizzatori, direttori di festival e gestori di club, jazzisti e rocker con i quali definire i confini di una serie di professioni possibili. Più che sul lato artistico, gli incontri saranno basati sulla narrazione del lavoro. Come si fa di una passione una professione?

All’invito hanno risposto, con entusiasmo, musicisti e addetti ai lavori, molti impegnati per la prima volta in una dimensione che non è quella del palco. Si comincia domenica 7 dicembre con Paolo Fresu e "Fare jazz a Bologna per il mondo" e si continua il 14 dicembre con "Il mestiere della musica classica", insieme a Maddalena da Lisca (Bologna Festival), Bruno Borsari (Musica Insieme) e Nicola Sani (Teatro Comunale di Bologna).

Dopo la pausa natalizia, il primo appuntamento è per il 10 gennaio per parlare di rock indipendente a Bologna. Protaginista dell'appuntamento sarà la band Lo Stato Sociale, gruppo bolognese che da qualche anno ormai sta raccogliendo un grande successo. I ragazzi della band racconteranno la loro esperienza insieme alla Garrincha Dischi, l’etichetta indipendente bolognese che li produce. E si parla di rock anche il 24 gennaio insieme a Enzo Moretto degli ...A Toys Orchestra, lo scrittore e leader dei Massimo Volume Emidio Clementi e Beatrice Antolini. Tre artisti molto diversi tra loro, per suoni e provenienza. Con una scelta in comune: vivere a Bologna.

Il 31 gennaio, poi, toccherà a Samuele Bersani raccontare cosa significa fare canzone d’autore a Bologna: una produzione artistica misurata, la sua, con un disco recente che è stato un successo e una stretta relazione con Bologna da raccontare. Il 7 febbraio si continua poi insieme a Giovanni Gulino, che non solo è il leader dei Marta sui Tubi, ma è anche l’ideatore di Musicraiser, la realtà di fund raising musicale più importante d’Italia.

Si torna al jazz il 21 febbraio con l'incontro "Bologna e il jazz. Come si programma un festival e una stagione Jazz", a cui parteciperanno Federico Mutti (Bologna Jazz Festival), Giovanni Serra Zanetti (Cantina Bentivoglio) e i musicisti Diego Fabretti e Piero Odorici. Infine, il 28 febbraio, grande chiusura con una eccellenza della cultura bolognese: Cristina Zavalloni. Una voce che spazia dal jazz al Brasile, dal canto contemporaneo alla lirica, e unica artista italiana a essere stata invitata a esibirsi per tre volte nella stessa stagione nella prestigiosa Carnegie Hall di New York.