Vela. Il Cus Bologna alla Coppa Europea di vela universitaria

Il Cus Bologna con il vento in poppa. La società del commissario straordinario Vincenzo Santis ci riprova e torna in acqua dal 9 al 15 marzo. L’approdo, come in passato, sarà in Francia, a Cherbourg, per l’edizione numero venti della Coppa Europea di vela universitaria Trophée de L’Ile Pelée.

La formazione cara all’Alma Mater ha preso parte a nove edizioni di questo vero e proprio campionato d’Europa in feluca conquistando un secondo posto, due medaglie di bronzo e, comunque, restando sempre ai vertici della specialità. In questa edizione l’Università di Bologna sarà rappresentata da studenti giovanissimi che, nel proprio palmares, hanno comunque risultati di grande spessore.

Sulla barca del braccio sportivo dell’Alma Mater Studiorum saliranno Sebastiano Grazzi (timoniere, di Scienze Statistiche), Federico Grazzi (randa, di Ingegneria Meccanica), Giovanna Tebaldi (drizze, di Giurisprudenza), Guido Fabbrini (prua, di Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni), Federico Pasini (scotte, di Economia e Gestione Aziendale).

Sebastiano Grazzi vanta un primo posto al campionato italiano match race 2014/2015 come prodiere. Come timoniere, sempre Sebastiano è stato d’oro al campionato italiano di vela universitaria match race nel 2014 e ha guadagnato un argento nello stesso anno nella regata universitaria Mille e una vela Cup che si tiene con imbarcazioni progettate e costruite dagli stessi studenti. Federico Pasini si è classifica al primo posto del campionato Europeo match race youth in Portogallo e ha conquistato una sesta piazza al campionato del mondo in Finlandia nel 2014. Negli anni precedenti ha preso parte ai Mondiali 420 in Israele e in Argentina oltre a presenze varie in campionati europei.

“Gli altri componenti dell’equipaggio - racconta Vittorio Balletti, da sempre responsabile e numero uno della sezione vela del Cus Bologna - sono tutti estremamente validi e preparati con presenze significative in regate nazionali e internazionali. Per questo possiamo dire che l’opportunità di fare una buona figura, scaramanzie a parte, rimane realistica”.