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8 marzo: non solo parole, un incontro per riflettere

In occasione della festa delle donne, il Centro di Studio e Ricerca Medicina Transculturale e Psicosomatica, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze patologiche, organizza un evento per parlare del contributo femminile nelle carriere professionali

8 marzo 2015: in Italia ancora oggi sono troppo numerose le discriminazioni che le donne subiscono nelle loro carriere professionali. E proprio di questo ha deciso di parlare il Centro di Studio e Ricerca Medicina Transculturale e Psicosomatica, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze patologiche, domenica 8 marzo dalle 15, nell’Aula delle Colonne dell’ex Roncati, non solo attraverso le parole ma anche con il linguaggio del corpo grazie ai due seminari di Metodo Feldenkrais e Danza Orientale.

Il Gruppo multidisciplinare e interistituzionale “Donne 28 novembre” di Bologna propone quindi una riflessione sul contributo delle donne nelle professioni: principalmente impiegate, a svantaggio di ruoli dirigenziali, nelle professioni mediche e psicosociali, nelle quali la disponibilità e la capacità di ascolto e di relazione sono componenti molto rilevanti nel determinare la qualità e l’efficacia degli interventi proposti. All’inizio dei lavori, seguiranno una tavola rotonda e due seminari di Metodo Feldenkrais con Arianna Grueff, un metodo pensato per sentire il movimento, abitare il proprio corpo, darsi il tempo e lo spazio di riappropriarsi e ritrovare il senso dei movimenti quotidiani ormai diventati automatici, e di Danza Orientale con Shahla Karimi e Sara Costa.

Arianna Grueff è esperta di movimento e consapevolezza corporea, lavora con persone di tutte le età e condizioni fisiche che desiderano migliorare la qualità dei loro movimenti, liberarsi dai dolori o ritrovare un benessere psico-fisico, sia in percorsi di gruppo che individuali. Shahla Karimi e Sara Costa, fondatrici dell’Associazione “Shahla danze e culture orientali” e insegnanti di danza del ventre e danza iraniana, propongono un “viaggio” nella danza orientale: le sue origini, il significato dei movimenti, la possibilità di sperimentare sul proprio corpo il piacere di dipingere un linguaggio espressivo millenario e nel contempo estremamente attuale.