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Travel 2.0: il nuovo modo di viaggiare al tempo di smartphone e tablet

Dal turismo di massa degli anni ottanta al Social Travel dei giorni nostri: quando sono la socialità e la condivisione di esperienze di viaggio che portano a spostarsi

“Il 70% dei viaggiatori prenota il proprio viaggio online e solo il 24% si rivolge ancora alle tradizionali agenzie”. Sono i dati elaborati da Cristiana Corradossi ed Eleonora Schulze Battmann, due delle studentesse della laurea magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale dell’Università di Bologna che hanno deciso di esplorare il mondo del Travel 2.0. Un modo di viaggiare sempre più interattivo che preferisce siti web e agenzie di viaggio online alle chiamate telefoniche agli alberghi o alle tradizionali agenzie di viaggio.

Il lavoro degli studenti ha portato alla realizzazione di un dossier composto da quattro articoli che spiegano i risultati ottenuti sia attraverso la raccolta di dati sia attraverso le interviste con gli utenti del web e i professionisti del marketing turistico. Anna Zavagnin, ad esempio, si è occupata delle interviste agli addetti del settore, come Trivago e Booking, per cercare di capire come il fattore social del viaggiare sia vissuto da coloro che organizzano e programmano le piattaforme che i viaggiatori usano per prenotare e commentare le loro esperienze.

Andare in agenzia per organizzare un viaggio non è più necessario, la compagnia aerea e la struttura alberghiera non sono più la fonte diretta per prenotare un volo o una camera. Ci bastano ormai le applicazioni mobile che abbiamo sul tablet o smartphone, oppure consultare le Online Travel Agency, come Booking e Expedia e i motori di ricerca come Trivago e Skyscanner, che permettono di confrontare in modo più veloce e pratico le tariffe offerte. “La conseguenza di tutto ciò - spiega Alessia Poletti, che aveva il compito di delineare un quadro introduttivo al tema - è il fenomeno del Social Travel perché sono proprio la socialità e la condivisione di esperienze di viaggio che portano l’individuo a spostarsi”.

Si utilizza il web, quindi, non solo prima della partenza per la scelta della destinazione ma anche durante e dopo il viaggio. Attraverso i social network si condividono foto di quello che si sta visitando, aggiornamenti di stato e check-in su geo-social per rimanere connessi e dare vita ad un’esperienza di viaggio più sfaccettata e segmentata, dove sono gli interessi e le esperienze dei viaggiatori ad avere un ruolo centrale.

Giulia Baccigotti racconta la nuova frontiera del marketing turistico cercando le risposte direttamente da coloro che viaggiano: “Ho interrogato viaggiatori con fasce d’età differenti e dalle interviste abbiamo costatato che tutti gli utenti considerati avevano una preferenza per le prenotazioni online”. La ricerca tra gli utenti web ha quindi confermato quanto i viaggi siano organizzati e vissuti soprattutto online. Anche se qualche spazio per il metodo tradizionale ancora resiste: “Alcuni pensano ancora di utilizzare le agenzie tradizionali in alcune occasioni particolari - conclude Giulia Baccigotti - come i viaggi di nicchia o le lune di miele, dove è richiesto un lungo lavoro ed una precisa organizzazione dietro alla prenotazione turistica”.