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Di Piazza in Piazza. In Salaborsa il racconto del cibo nelle arti e nel tempo

Un progetto dell’Università di Bologna, in collaborazione con Fondazione Alma Mater, che ricostruisce un percorso storico e geografico itinerante per analizzare la relazione fra cibo, mercato, identità e il luogo elettivo di questo scambio: la piazza

Dal 6 al 29 maggio l’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Alma Mater, offre un viaggio nella cultura alimentare attraverso il tempo e i continenti. È il progetto "di Piazza in Piazza", un percorso storico e geografico itinerante per analizzare la relazione fra cibo, mercato, identità e il luogo elettivo di questo scambio: la piazza.

L'apertura sarà mercoledì 6 maggio in Salaborsa, alle 11,30, quando sarà inaugurata un'installazione multimediale che condurrà i visitatori alla scoperta di diversi percorsi che legano, nei secoli, le discipline umane al tema del cibo.

Il cibo che appare sui nostri piatti spesso vi arriva dopo viaggi di diversa lunghezza. Il viaggio che i ricercatori dell’Alma Mater propongono è nel tempo e nelle diverse discipline attraverso immagini suggestive e racconti, ricavati da materiali d’archivio pazientemente analizzati.

C’è la storia di Margherita Datini, vissuta fra Tre e Quattrocento, che da Prato caricava fino all’inverosimile il mulo di cibi che raggiungevano il marito a Firenze assieme a precise indicazioni su come preparare la zuppa di piselli: la prima ricetta di mano femminile giunta fino a noi. C’è la storia di Giovanna Bonanni che nella Napoli di fine Settecento “aggiustava”, in epoca predivorzio, matrimoni che non funzionavano suggerendo di aggiungere una sostanza che sapeva lei al riso o alle sarde per soluzioni qualche volta definitive. C’è la storia di un noto proverbio “al contadino non far sapere….” che finisce in modo un po’ diverso da quello che tutti conosciamo.

Attraverso una serie di tavole, navigabili con un semplice movimento della mano, il visitatore sarà condotto in un viaggio nel tempo alla scoperta del cibo e dei mondi che vi ruotano attorno. Da fonti inedite o edite e malnote, da romanzi, film, affreschi, miniature, quadri scaturiscono tantissimi elementi della cultura alimentare da riscoprire e ricomporre.

Partendo dalla spinta dell'Expo milanese, l’obiettivo è far conoscere l’importanza della ricerca sul cibo che all'Alma Mater continua da oltre cinquant’anni. Ad arricchire lo spazio sarà un’installazione appositamente creata dagli studenti di Scenografia e di Fashion Design dell’Accademia delle Belle Arti: una tavola i cui arredi sono tratti da dipinti di artisti del 900, un albero che offre ricette, una torre alla quale si potranno raccontare le proprie ricette e un set di camicie a tema da guardare e da indossare, magari per un autoscatto.

Attorno al grande affresco di Sala Borsa ruoterà un ricco programma di mostre e iniziative. Presso il loggiato di Palazzo Poggi, fino al 5 giugno sarà possibile ammirare la mostra “Come mangiavamo” allestita con le immagini di Rodrigo Pais. La Fondazione Golinelli, partner del progetto, ospiterà una curiosa collezione di abiti-scultura realizzati con prodotti alimentari della Fashion designer Roberta De Vita e parteciperà, nell’ambito della rassegna “Biodivertiti”, con laboratori per bambini sul cibo, tra i quali “Si fa presto a dire mela” a cura del Dipartimento di Scienze Agrarie. Al Cinema Rialto, ogni lunedì fino al 25 maggio, il cibo sarà raccontato dalle pellicole della rassegna “Storie di terra, cibi e mercati”. Talk show, spettacoli teatrali, conferenze e eventi off completeranno il caleidoscopio delle proposte, per parlare di alimentazione e raccontare la ricerca sul cibo nelle arti, nella storia, nella letteratura.

Di Piazza in Piazza è realizzato grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ed è stato possibile grazie alla collaborazione con Cineca e numerosi enti e istituzioni del territorio dell’Emilia-Romagna. L’iniziativa si traferirà poi nelle città sede di Campus dell’Ateneo.