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Horror e fantascienza a tavola con il Future Film Festival

Torna l’appuntamento dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. Al centro dell’iniziativa, stavolta, una particolare rappresentazione del cibo filtrata da due generi d’elezione del festival

Dal 5 al 10 maggio, torna a Bologna il Future Film Festival, festival internazionale di cinema, animazione e nuove tecnologie che arriva quest’anno alla sua 17esima edizione. Come di consueto, l’Università di Bologna figura tra i patrocinatori dell’iniziativa e, per l’occasione, nelle giornate di giovedì 7 e venerdì 8 maggio, promuove un convegno internazionale sulla graphic novel: ”Bande à part. Graphic novel, fumetto e letteratura”.

Animali giganteschi, gelati assassini e alieni affamati guideranno il pubblico alla scoperta di un mondo “famelico”, horror e fantascientifico. Nell’anno dell’Expo milanese, il tema scelto è Eat the Future, con un programma incentrato su una rappresentazione alternativa del cibo al cinema.

Le danze si apriranno nella serata di martedì 5 con la proiezione di Song of the Sea (Cinema Lumière, Sala Mastroianni, ore 20), un racconto di formazione dell’irlandese Tomm Moore, una delle più grandi promesse dell’animazione contemporanea europea e non.

Ma per la sezione lungometraggi sono da segnalare anche "Fantasticherie di un passeggiatore solitario", di Paolo Gaudio (Cinema Lumière, Sala Scorsese, giovedì 7 ore 16,30) – già vincitore di molti riconoscimenti internazionali – e la commedia satanica in stop-motion dello spagnolo Sam, "Possessed" (Cinema Lumière, Sala Mastroianni, giovedì 7 ore 14,30). Non manca poi una sezione dedicata ai cortometraggi, che presenta una ricca selezione delle migliori opere internazionali realizzate con tecniche di animazione che vanno dal tradizionale disegno animato alla stop-motion, dalla flash animation alla computer grafica 3D.

Nel programma del festival troviamo anche una rassegna di film cult che hanno come protagonista particolare il cibo. A partire da "Il cibo degli dei" (1976) di Bert I. Gordon (Cinema Lumière, Sala Scorsese, mercoledì 6 ore 18,30), un classico del fantastico vintage dove una misteriosa sostanza liquida e cremosa genera api e topi giganti, per continuare con "2022: I sopravvissuti" (1973) di Richard Fleischer (Cinema Lumière, Sala Scorsese, giovedì 7 ore 18,30), che racconta di una multinazionale e della sua cupa soluzione al problema del sostentamento dell’umanità. E ancora, "Stuff – il gelato che uccide" (1985) di Larry Coen (Cinema Lumière, Sala Scorsese, martedì 5 ore 18), una ironica metafora che ha come protagonista una strana e gustosissima sostanza cremosa, "Horror in Bowery Street" (1987) di Jim Muro (Cinema Lumière, Sala Scorsese, venerdì 8 ore 18,30), un cult splatter ambientato in una New York lercia e malfamata, e da ultimo, ma non per importanza, l’esilarante film splatter e demenziale "Fuori di testa" (1987) di Peter Jackson (Cinema Lumière, Sala Scorsese, 9 maggio ore 14,30).

Tra gli eventi speciali, da non perdere l’appuntamento tradizionale con “Archeologia del futuro” – a cura di Mario Serenellini – che riscopre Winsor McCay, autentico pioniere del cartoon che ha rivoluzionato estetica e logica del fumetto (Cinema Lumière, Cortile, venerdì 8 ore 21,30). Nelle giornate di sabato 9 e domenica 10, appuntamento poi con "Barefoot Gen" (1983) e "Barefoot Gen 2" (1986), due film che, per ricordare la tragedia di Hiroshima, raccontano la storia del piccolo Gen, sopravvissuto all’atomica e alla ricerca di una nuova vita.

A conclusione del festival, la Cineteca di Bologna promuove la proiezione di "Quei bravi ragazzi", nella versione rimasterizzata da Martin Scorsese: un film da molti considerato “il miglior film di sempre sulla criminalità organizzata” (Cinema Lumière, Sala Mastroianni, domenica 10 a partire dalle ore 20).