L'Accademia Carrara di Bergamo si presenta a Bologna

Lo scorso 23 aprile, dopo sette anni di chiusura, ha riaperto al pubblico l’Accademia Carrara di Bergamo, una delle istituzioni museali più importanti del panorama nazionale, da sempre considerato il museo del collezionismo italiano e tra le più interessanti raccolte d’arte, dal Quattrocento all’Ottocento.

Giovedì 28 maggio, alle 17,30, presso la Fondazione Federico Zeri, Maria Cristina Rodeschini, responsabile dell'Accademia Carrara e direttrice della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenterà in anteprima a Bologna il museo completamente rinnovato, guidando il pubblico nel nuovo e affascinate percorso espositivo tra ventotto sale con seicento opere esposte.

Il museo, nato nel 1796 dall’idea visionaria e illuminata del nobile collezionista bergamasco Giacomo Carrara, si è arricchito in oltre duecento anni di storia grazie a numerose donazioni tra cui spiccano quelle di Guglielmo Lochis (1789-1859), Giovanni Morelli (1816-1891) e Federico Zeri (1921-1998). L’Accademia Carrara oggi custodisce numerosi capolavori e vanta grandi nomi dell’arte dal XV al XIX secolo: Donatello, Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Foppa, Bergognone, Raffaello, Tiziano, Baschenis, Fra Galgario, oltre all’ampio corpus di opere di Lorenzo Lotto e Giovan Battista Moroni.

Il nuovo allestimento prevede tra l'altro una sala interamente dedicata alle quarantasei sculture che Federico Zeri donò all'Accademia Carrara nel 1998, a coronamento di un legame profondo tra il museo bergamasco e lo storico dell'arte, nato a partire dall'immediato dopoguerra. Si tratta in gran parte di sculture di epoca barocca, tra cui emergono i nomi di Pietro Bernini, Alessandro Vittoria, Franҫois Duquesnoy e Filippo Parodi.