Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Il rapporto 2015 sul profilo dei laureati dell'Alma Mater

Il rapporto 2015 sul profilo dei laureati dell'Alma Mater

L'età media della laurea è minore rispetto a quella nazionale e maggiore è il numero degli studenti che termina in corso. È quanto emerge dal XVII Profilo dei laureati di Almalaurea

Il consorzio Almalaurea ha pubblicato i dati relativi al profilo dei laureati dell'Univeristà di Bologna nel 2014. Per il rapporto sono stati coinvolti 16.622 neolaureati: 9.201 laureati di primo livello, 5.300 laureati nei percorsi magistrali biennali e 1.697 laureati a ciclo unico (i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria).

Provenienza geografica, tipo di diploma e riuscita negli studi universitari
La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 5,1% (3,3% a livello nazionale): 5% tra i triennali (3,1% in nazionale), 4,6% (3% in nazionale) tra i magistrali a ciclo unico e 5,8% tra i magistrali biennali (4% in nazionale).

È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 62% dei laureati 2014 (a livello nazionale il 64%). In particolare, è il 59% per i laureati di primo livello (in nazionale il 61%), il 79% per i magistrali a ciclo unico (in nazionale 82%) e il 64% per i magistrali biennali (uguale in nazionale).

La riuscita negli studi è rilevata attraverso l’età alla laurea, il ritardo all’iscrizione, la durata e la regolarità negli studi, ma anche la votazione di laurea. L’età media alla laurea, oggi pari a 25,9 anni per il complesso dei laureati (26,4 a livello nazionale), varia tra 24,7 anni per i laureati di primo livello (25,3 in nazionale) e 26,5 anni per i magistrali a ciclo unico (26,9 in nazionale) e 27 per i magistrali biennali (27,7 in nazionale). Su tale risultato incide sicuramente il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario, oggi più marcato rispetto a quanto non avvenisse prima dell’avvento della Riforma Universitaria. Si iscrivono con almeno due anni di ritardo rispetto all’età canonica (fissata a 19 anni per i laureati di primo livello e a ciclo unico; 22 anni per quelli magistrali) 15 laureati di primo livello su cento (16 a livello nazionale); sono 8 su cento tra i colleghi a ciclo unico (in nazionale uguale) e 36 su cento tra i magistrali biennali (42 in nazionale).

La durata media degli studi è pari a 4,1 anni (4,6 a livello nazionale): più nel dettaglio, è 4,1 anni per i laureati di primo livello (in nazionale 4,6), 6,7 anni per i magistrali a ciclo unico (7,1 in nazionale) e 2,7 per i magistrali biennali (2,8 in nazionale). Su cento laureati, 59 (45 a livello nazionale) terminano l’università in corso: in particolare, sono 58 laureati triennali (44 in nazionale), 44 laureati a ciclo unico (34 in nazionale) e 68 magistrali (54 in nazionale).

Il voto medio di laurea è pari a 102,1 (102,2 a livello nazionale); in particolare, è 98,8 per i laureati di primo livello (99,4 in nazionale), 103 per i magistrali a ciclo unico (103,8 in nazionale) e 107,4 per i magistrali biennali (107,5 in nazionale).

Famiglia di origine, esperienze maturate e soddisfazione rispetto al corso concluso
Dal rapporto emerge che ancora oggi 65 giovani su cento portano per la prima volta il titolo in famiglia (71 a livello nazionale): nel dettaglio sono 68 su cento tra i laureati di primo livello (74 in nazionale), 51 su centro fra i laureati a ciclo unico (54 in nazionale) e 63 su cento fra i laureati magistrali (69 in nazionale).

Proviene da fuori regione il 40% dei laureati (22% a livello nazionale) di cui 36% tra i triennali (19% in nazionale), 39% tra i laureati a ciclo unico (21% in nazionale) e 50% tra i magistrali (26% in nazionale).

I laureati che hanno svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi sono pari al 58% (57% a livello nazionale). In particolare, sono il 60% dei laureati di primo livello (uguale in nazionale), il 49% dei laureati magistrali a ciclo unico (40% in nazionale) e il 57% dei laureati magistrali (uguale in nazionale).

Le esperienze di studio all’estero coinvolgono complessivamente il 17% dei laureati 2014 dell'Ateneo di Bologna (12% a livello nazionale): con programmi dell’Unione Europea (Erasmus in primo luogo), con altre esperienze riconosciute dal corso di studi o su iniziative personali. Le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea riguardano il 14% di tutti i laureati (10% in nazionale): l’11% dei primo livello (7% in nazionale), il 18% dei magistrali a ciclo unico (15% in nazionale) e il 19% dei laureati magistrali (13% in nazionale), quota che sale al 27% considerando anche coloro che le hanno svolte solo nel triennio (18% in nazionale).

Il 72% dei laureati 2014 dell'Ateneo di Bologna ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari (67% a livello nazionale): è il 72% tra i laureati di primo livello (67% in nazionale), il 64% tra i magistrali a ciclo unico (59% in nazionale), il 72% tra i magistrali biennali (69% in nazionale).

La soddisfazione per l’esperienza universitaria: quanti, potendo tornare indietro, si iscriverebbero di nuovo all’Università? Conferma la scelta del corso e dell’Ateneo il 70% dei laureati (contro il 67% nazionale), 69% per il primo livello (64% in nazionale), 70% per i magistrali a ciclo unico (65% in nazionale) e 73% per i laureati magistrali (72% in nazionale). Una quota ulteriore si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso: in particolare è il 17% dei laureati di primo livello (11% in nazionale), il 15% dei magistrali a ciclo unico (7% in nazionale) e il 10% dei laureati magistrali (6% in nazionale).

E dopo la laurea? Il 61% dei laureati dell'ateneo di Bologna intende proseguire gli studi (64% a livello nazionale). In particolare, si tratta del 75% fra i laureati di primo livello (77% in nazionale), il 60% fra i magistrali a ciclo unico (66% in nazionale) e il 37% fra i laureati magistrali (38% in nazionale).