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Verde ornamentale: gli studenti progettano il parco aziendale della Bonaveri

Gli studenti Unibo hanno partecipato alla progettazione del nuovo spazio, con il duplice obiettivo di veicolare l’immagine aziendale e declinare plasticamente il concept chiave della sostenibilità

Piante, acqua, materiali inerti, ma soprattutto idee e visioni dello spazio, della sua identità e delle sue relazioni con un contesto, quello rurale della pianura emiliana, aperto per vocazione all’internazionalità. Sono questi i punti cardine del nuovo parco aziendale, uno spazio verde di circa un ettaro che Bonaveri, azienda leader nella progettazione e manifattura di manichini artistici, ha voluto realizzare per il proprio quartier generale di Cento in provincia di Ferrara.

A proporre idee per la progettazione Bonaveri ha chiamato gli studenti del Corso di laurea in Verde ornamentale e tutela del paesaggio dell’Alma Mater, e i ragazzi del terzo anno, nell’ambito del corso di Progettazione e realizzazione di spazi verdi, hanno avuto l’opportunità di sperimentare quanto appreso nella disciplina dell’architettura del paesaggio mettendo in gioco le proprie idee e competenze.

L’obiettivo era quello di concepire uno spazio in grado sia di veicolare l’immagine aziendale che di declinare plasticamente il concept chiave della sostenibilità. Sopralluoghi, incontri di brainstorming e interviste, momenti laboratoriali di gruppo e di rielaborazione individuale, sotto la guida della docente del corso Enrica Dall’Ara, si sono susseguiti fino al momento finale della rappresentazione ed esposizione dei progetti in forma di workshop.

“Da tempo stavamo riflettendo sul tema dello spazio verde come mezzo di racconto, ma anziché svolgere il progetto al nostro interno ci è piaciuta l’idea di avviare un rapporto con l’Università di Bologna", spiega Andrea Bonaveri, CEO dell’azienda di famiglia "Bonaveri ha un programma dedicato a valorizzare il talento degli studenti e sebbene i nostri progetti si rivolgano sempre al settore moda, ci è sembrato coerente con la nostra filosofia di ricorrere al workshop come sistema di costruzione delle idee. Il risultato ha superato le nostre aspettative".