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Home Incontri e iniziative Filologo, critico, lettore inquieto: tre giorni per Ezio Raimondi

Filologo, critico, lettore inquieto: tre giorni per Ezio Raimondi

Al Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, un convegno internazionale dedicato al grande critico e professore dell’Università di Bologna, scomparso lo scorso anno, che ha attraversato tutto il '900 con attenzione ininterrotta per ogni aspetto della cultura

Da giovedì 26 a sabato 28 novembre, il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna ospita il convegno internazionale "Ezio Raimondi lettore inquieto". Un appuntamento che vuole iniziare un lavoro necessario intorno alla figura del grande critico e professore dell’Università di Bologna, scomparso lo scorso anno. Un lavoro che potrà valersi delle carte del suo archivio, dei suoi appunti, dei materiali che completano la sua amplissima biblioteca, accolta nel Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica da lui fondato e diretto.

Nato negli anni venti del ‘900, Raimondi ha attraversato tutto il secolo con attenzione ininterrotta per ogni aspetto della cultura. Non a caso, il convegno ha preso dal lessico di Raimondi il termine “lettore” e non quello di critico o di filologo. Per lui “lettore” indicava un atteggiamento di continua allerta per tutto ciò che ha a che fare col mondo della letteratura, dell’arte, della musica, e che passa attraverso la mediazione dei libri.

Nell’impostare le giornate di studi, si è voluto seguire il cammino tracciato da Raimondi stesso con i suoi numerosi saggi, affidando a studiosi diversi le singole tappe di un percorso critico che si è costruito nel tempo con continue riprese, aggiunte, revisioni: da Dante a Tasso, da Machiavelli a Manzoni, da Alfieri a d’Annunzio e a Serra, non c’è praticamente autore del canone letterario italiano che Raimondi abbia trascurato. E ogni sua lettura ha sempre precorso i tempi, appoggiandosi su ipotesi teoriche aggiornatissime, raffinatissime, senza che venisse mai ignorato tutto ciò che il mondo culturale europeo ed extraeuropeo di volta in volta poneva sotto l’attenzione dell’accademia.

A testimoniare poi della figura dell’intellettuale cittadino, attivo in molte istituzioni, dal Teatro Comunale all’Istituto Regionale dei Beni culturali, viene riproposto (in allegato a questa pagina) l'incipit di un intervento dedicato da Raimondi proprio alla storia di questo teatro, un intervento dove la scrittura diventa capace di evocare un mondo di significati fondati sul rapporto tra scena teatrale e mondo esterno, secondo una delle immagini spesso presenti anche nelle letture dei testi frequentati da Raimondi.