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I nuovi diplomati al master sui diritti umani, tra Sarajevo e la Romagna

Il corso, articolato in tre periodi, le lezioni a Sarajevo, il tirocinio in una organizzazione dei Balcani e la stesura della tesi nel Centro Universitario di Bertinoro, ha salutato i nuovi diplomati lo scorso 31 ottobre con una cerimonia che ha dato il via all’edizione di quest’anno

Sono ventinove e provenienti da undici paesi diversi, i nuovi diplomati dello European Regional Master’s in Human Rights and Democratization in South East Europe, master di secondo livello sullo stato dei diritti umani e della democrazia nelle regioni dell’Europa sud-orientale, organizzato in cooperazione dall’Istituto per l'Europa Centro Orientale e Balcanica del Campus di Forlì e dal Center for Interdisciplinary Studies dell’Università di Sarajevo.

Proprio a Sarajevo gli studenti hanno ricevuto il doppio diploma lo scorso 31 ottobre, durante una cerimonia che ha dato il via all’anno accademico della nuova edizione del programma e che ha reso note le nomine dell’ex co-direttore, Zdravko Grebo, a presidente onorario del master, e del coordinatore accademico, Francesco Privitera, a vice presidente del Global Campus of Regional Masters in Human Rights and Democratization, una nuova strategia della Commissione Europea per rafforzare la cooperazione tra il network internazionale di master in diritti umani e democratizzazione.

Il traguardo di un percorso particolare che tutti gli anni coinvolge trenta studenti provenienti dai Balcani occidentali, dall’Unione Europea, dalla Federazione Russa e dal Caucaso, che hanno l’opportunità di vivere un’esperienza davvero unica nel suo genere. “È un corso individualizzato, fatto su misura, ogni studente può personalizzare il proprio percorso”, racconta Tomáš, uno dei nuovi diplomati. “Il master bilancia perfettamente la parte pratica e quella accademica”, continua. “Ho molto apprezzato la divisione in tre diversi periodi: quello delle lezioni a Sarejevo, quello del tirocinio, in una delle organizzazioni governative, non governative, think tank e istituti di ricerca della regione dei Balcani e l’ultimo periodo, quello di redazione della tesi, nel Centro Residenziale Universitario di Bertinoro. L’ho addirittura incoraggiata viaggiando ogni weekend durante l’estate per fare le interviste per la mia tesi”.

Gli studenti hanno l’opportunità di confrontarsi su temi come il dialogo interculturale, i meccanismi per la protezione dei diritti umani e la legislazione internazionale con colleghi di paesi e culture differenti e con studiosi provenienti dalle università della regione e dalle università partner, come la London School of Economics e la Higher School of Economics di Mosca. Una didattica che non si esaurisce nelle aule. “Ti dà anche l’opportunità, attraverso il tirocinio, di lavorare nel campo dei diritti umani e di mettere in pratica la teoria imparata sui banchi, oltre che di imparare una nuova lingua”, il bosniaco nel caso di Tomáš.