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"Dozza la dotta": il bilancio positivo del Polo universitario penitenziario

La Casa Circondariale di Bologna ha ospitato la Cerimonia di Primavera delle attività dell'Alma Mater per le studentesse e gli studenti iscritti in carcere


Trentasei studenti e una media del 27. È un bilancio assolutamente positivo quello tracciato da Giorgio Basevi, responsabile del progetto Polo Penitenziario dell'Università di Bologna
durante la Cerimonia di Primavera che si è tenuta questa mattina alla Casa Circondariale di Bologna.

Il progetto dell'Alma Mater è primo in Italia nel rapporto tra numero totale dei detenuti e studenti, e anno dopo anno sta aumentando anche il numero degli esami sostenuti. "La potremmo chiamare Dozza la dotta", ha riassunto scherzosamente il prof. Basevi che nella stessa occasione ha anche lanciato l'idea di un "Erasmus per chi viene trasferito" dalla Casa Circondariale bolognese a un altro carcer,e in modo che possa proseguire gli studi in un'università vicina.

All'evento hanno partecipato anche il rettore Francesco Ubertini, Armando Reho, direttore dell'Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna, e la direttrice della Dozza Claudia Clementi. Erano presenti inoltre la vicesindaco di Bologna Silvia Giannini e l'assessore comunale alla Legalità e alle Politiche giovanili Nadia Monti.

"L'Alma Mater - ha detto il Rettore - ha fatto, e continuerà a fare, tutto il possibile per offrire alle detenute e ai detenuti un'occasione per conquistare la libertà mentale, che è il vero obiettivo degli studi universitari".

Dopo la cerimonia, poi, spazio allo sport, con una sfida amichevole tra la squadra di rugby del carcere bolognese - Giallo Dozza Bologna Rugby - e i ragazzi del Cus Bologna Rugby Seven 2016.