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Fontana del Nettuno: l’Alma Mater partecipa al restauro

L’Università di Bologna aderisce al progetto di restauro della statua simbolo di Bologna, mettendo in campo le competenze di un gruppo multidisciplinare costituito dai docenti e ricercatori di Ateneo

Partono i lavori di restauro della Fontana del Nettuno e dal 2017 l'acqua tornerà a zampillare nel cuore di Bologna. L'Università di Bologna partecipa al progetto mettendo in campo le competenze e il lavoro di ricercatori e docenti con un approccio multidisciplinare che ha coinvolto cinque Dipartimenti dell'Ateneo: Architettura, Chimica "Giacono Ciamician", Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - DICAM, Scienze biologiche, geologiche e ambientali - BiGea, Ingegneria industriale - DIN.

I lavori di restauro, realizzati dal Comune di Bologna in collaborazione con l'Alma Mater, l'Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma e il CNR di Pisa, con il supporto de Il Resto del Carlino, hanno lo scopo di restituire alla città l'antica fonte di vita e bellezza, seguendo un approccio altamente innovativo.

Il progetto di restauro e conservazione del Nettuno rappresenta una nuova stagione culturale del restauro, unica nel panorama nazionale, che ha coinvolto in particolare un gruppo di studenti del Corso di Laurea in Design del Prodotto industriale e del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni culturali.

Tra gli studi condotti dall'Ateneo, si ricorda l'analisi svolta da Francesco Ceccarelli sui pregressi restauri alla Fontana del Nettuno e l'apparato idraulico di alimentazione. Il prof. Gabriele Bitelli ha, invece, coordinato l'area di Geomatica del DICAM per la realizzazione del rilievo tridimensionale della fontana e degli ambienti sotterranei di accesso, oltre a un modello tridimensionale del complesso fuori terra ad altissima fedeltà con risoluzione di 0,5 mm. Elisa Franzoni e Claudio Galli hanno analizzato lo stato di conservazione dei cunicoli, mentre Pier Paolo Diotallevi ha intrapreso l'analisi statica dell'intero sistema.

Rocco Mazzeo sta realizzando, in questi giorni, l'analisi delle superfici bronzee e lapidee, mentre Fabrizio Ivan Apollonio, con la collaborazione del Laboratorio LUCE del Politecnico di Milano e con Fabio Aramini dell'ISCR, ha definito lo stato notturno dell'illuminazione della Fontana. Si stanno invece occupando dell'analisi dell'impianto idraulico e del sistema di riciclo della qualità chimica e microbioligica delle acque Cristina Bragalli, Sandra Cristino, Maurizio Mancini e Giovanni Naldi, con l'obiettivo di rendere il Nettuno una splendida fontana rinascimentale, come previsto dall'architetto e pittore palermitano, Tommaso Laureati, che l'ha progettata nel 1563.