Mercoledì 29 giugno, dalle 15 alle 19, in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, saranno illustrate le motivazioni alla base del progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno. Attraverso una ricostruzione storica degli interventi condotti tra il 1988 ed il 1993 da Giovanni Morigi e Ottorino Nonfarmale, si arriverà al progetto attuale raccontato nelle scelte strategiche e tecnico-scientifiche da vari esponenti degli enti coinvolti.
Il progetto ISA TOPIC 2016, presentato dal prof. Rocco Mazzeo, si propone di mobilitare la riflessione e il coinvolgimento di ampi settori della comunità accademica ed extraaccademica, coinvolgendo anche la cittadinanza, attraverso un ciclo di incontri e tavole rotonde che racconteranno in maniera inedita il progetto che farà tornare al suo antico splendore uno dei simboli di Bologna. Il convegno sarà, infatti, occasione per la comunità accademica, cittadini e curiosi di approfondire e comprendere meglio gli studi e gli interventi che saranno realizzati grazie al coinvolgimento di cinque Dipartimenti dell’Alma Mater (Architettura, Ingegneria, Ingegneria Industriale, Chimica e Scienze Biologiche) in sinergia con le professionalità dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma e del CNR di Pisa. Dalle indagini diagnostiche chimiche mirate a caratterizzare sia le patine di corrosione dei bronzi che di alterazione delle superfici lapidee, all’analisi delle caratteristiche biologiche e chimiche delle acque; dall’analisi storica del manufatto fino all’odierno funzionamento dell’impianto idraulico e di ricircolo.
Gli imponenti lavori di restauro, realizzati a partire dal lavoro di un Comitato Scientifico, costituito nel maggio 2015 dal Comune di Bologna, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma (ISCR), la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna, l’Istituzione Bologna Musei e QN - Il Resto del Carlino, hanno lo scopo di restituire alla città questa antica fonte di vita e di bellezza, progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563.
Elementi guida del convegno saranno la diagnostica, l’acqua e la luce, in seguito approfonditi nel corso di tavole rotonde tematiche previste in autunno. Al termine dei lavori si terrà, poi, un convegno conclusivo che sarà l’occasione per presentare al grande pubblico tutte le attività che hanno condotto alle scelte metodologiche adottate durante questo importante e culturalmente rivoluzionario progetto di restauro della “fontana della citta”.
Chi osserva oggi il Nettuno, se non fosse per la presenza della vasca, parrebbe di ammirare una statua più che una fontana. La scarsità di zampilli e giochi d’acqua hanno fatto sì che i bolognesi la chiamassero familiarmente “il Gigante” (al Żigànt in dialetto bolognese), alludendo alla statua e non alla fontana. Non ha mai funzionato bene dall’origine, non può funzionare bene ora, ma potrà invece, per la prima volta grazie a questi studi, essere una splendida fontana rinascimentale.