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Piano Casa Italia per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio

La comunità scientifica a confronto sulle priorità da sottoporre all'attenzione del Governo riguardo al piano pluriennale di prevenzione del rischio sismico

Mercoledì 23 novembre, alle 15.30, si riuniranno in Rettorato, nella Sala dell'VIII Centenario, i docenti invitati a contribuire al Piano di prevenzione del rischio sismico - Piano Casa Italia. L'incontro metterà a confronto l'intera comunità scientifica, chiamata a raccolta dal Rettore del Politecnico di Milano, prof. Giovanni Azzone, nominato dal Presidente del Consiglio Project Manager dell’unità di missione sulla prevenzione, a seguito dell’impegno del Governo assunto con il piano nazionale antisismico, per condividere validi contributi da far confluire nel decreto attuativo relativo al Piano da presentare al Governo.

Parteciperanno all'incontro il Rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone, il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il prof. Marco Savoia, docente di Tecnica delle costruzioni e referente di Ateneo per i temi riguardanti il piano sismico, i delegati dei Rettori delle Università della Regione e i responsabili dei Laboratori della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna.

Sarà un'occasione importante per generare i contribuiti del progetto “Casa Italia”, dalla definizione del livello di vulnerabilità degli edifici alle modalità operative di intervento per ridurlo con un piano pluriennale; dalla messa in sicurezza dei centri storici e dei beni artistico-monumentali alla gestione della sicurezza dei beni mobili di elevato valore storico/artistico. Si discuterà di verifica della sicurezza sismica su attività produttive e industriali, dei modelli e criteri di finanziamento, della gestione del rischio idro-geologico, della definizione del rischio sismico delle varie regioni italiane e valutazione del rischio sismico e idro-geologico delle infrastrutture italiane, tra cui la possibilità di una gestione informatizzata di tutte le informazioni e dati relativi ai fabbricati e alle infrastrutture, per tracciare nel tempo lo stato manutentivo degli stessi.

Si cercherà di definire, inoltre, un piano per gestire le emergenze, sia dal punto di vista operativo che finanziario e l’elaborazione di possibili piani assicurativi o di detrazioni fiscali che premino coloro che volontariamente assoggettano le proprie proprietà a verifiche di vulnerabilità e mettono in opera interventi di eliminazione delle criticità o di miglioramento sismico.

Infine, ma non meno importante, sarà proposto di mettere in campo programmi di formazione di tecnici, sia a livello universitario che post-universitario, specializzati ad operare nel campo delle costruzioni esistenti e dei beni culturali e monumentali, oltre a programmi di sensibilizzazione della popolazione sulle tematiche della prevenzione e della gestione della sicurezza, con illustrazione delle opportunità offerte dal piano da intendere come strumento di miglioramento strutturale della qualità dell’ambiente costruito.