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Il progetto degli studenti di Scienze politiche tra empatia e empowerment

Nato tra i banchi dell’Università di Bologna, “Tagga il cyberbullo” ha l’obiettivo di incentivare un uso di internet consapevole e sicuro e promuovere una cultura del rispetto, della solidarietà verso il prossimo, dell’empatia e una maggiore consapevolezza del cyberbullismo

Sei studenti di Comunicazione pubblica e d’Impresa dell’Alma Mater hanno dato vita al progetto "Tagga il cyberbullo" con l’intento di combattere il cyberbullismo, un fenomeno sempre più preoccupante e dilagante per mezzo dei nuovi mezzi di comunicazione.

I dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza mostrano come su 10 vittime di cyberbullismo, una tenti il suicidio. Ad aggravare la situazione si aggiunge il dato per cui circa il 62% delle vittime confessa di essere presa di mira anche nella vita reale. Ingiurie, molestie, sexting (invio e la ricezione di testi, immagini o video sessualmente espliciti), vessazioni e offese subite tramite sms, e-mail, chat o sui social network con persistenza e asimmetria relazionale, sono alcuni sintomi ed effetti del bullismo online causati da un deserto empatico.

Negli ultimi vent'anni la comunicazione tradizionale è stata soppiantata in buona parte da quella virtuale, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, per cui è necessario incentivare un uso di internet consapevole e sicuro e promuovere una cultura del rispetto, della solidarietà verso il prossimo, dell’empatia e una maggiore "metacognizione" sui concetti di privacy e di protezione dei dati personali, ancora poco chiari anche tra gli adulti e i genitori.

“Tagga il cyberbullo” vuole allora contribuire al bene sociale e favorire la crescita di generazioni più colte, creative e consapevoli, diffondendo buone prassi e un'adeguata cultura della legalità e del rispetto dell'altro, da trasmettere ai bambini e ragazzi collegati costantemente a internet.