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Lutto in Ateneo. È scomparso Umberto Eco: le parole del Rettore Ubertini

"Il mondo intero piange oggi l’umanista integrale, che ha rivoluzionato la cultura, il profondo indagatore del senso dei segni, delle parole, e della vita"


È scomparso Umberto Eco, a lungo professore ordinario di Semiotica generale presso l’Università di Bologna
, fondatore del primo corso DAMS, del corso di laurea in Scienze della Comunicazione e della Scuola Superiore di Studi Umanistici, che ha presieduto fino a oggi.

"Con la scomparsa di Umberto Eco - dichiara il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini - l’umanità perde un semiologo, un filosofo, un esperto di mass media, un narratore, un grande uomo.

Per l'Alma Mater rappresenta la perdita di un Maestro che ne ha innalzato il nome e lo ha fatto conoscere fino ai confini del mondo. Un intellettuale straordinario, profondo e acuto, l’ultimo grande poligrafo, che ha saputo abbracciare la totalità del sapere e che ci ha insegnato che per sovvertire i linguaggi occorreva prima di tutto conoscerli.

Il mondo intero piange oggi l’umanista integrale, che ha rivoluzionato la cultura, il profondo indagatore del senso dei segni, delle parole, e della vita".

Cordoglio è stato espresso dal Rettore alla moglie Renate, ai figli Stefano e Carlotta.

Nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932, Umberto Eco ha studiato all’Università di Torino con Luigi Pareyson, laureandosi nel 1954 con una tesi sull’estetica di Tommaso d’Aquino, pubblicata poi nel 1956. Gli studi di estetica e filosofia medievale non esaurivano certo la molteplicità dei suoi interessi in campo culturale, che lo avevano portato a contatto con le avanguardie artistiche (in ambito musicale, letterario e pittorico) e con le novità della comunicazione di massa. I suoi primi studi, dopo la pubblicazione della tesi e di un volume sullo sviluppo dell’estetica medievale, sono dedicati infatti all’analisi di fenomeni della società di massa e dello sperimentalismo musicale e letterario: tra i più celebri sono “Fenomenologia di Mike Bongiorno” (1961, poi in Diario minimo, 1963) e Opera aperta (1962).


Il lavoro in RAI e poi nella casa editrice Bompiani, assieme alla partecipazione alla fondazione del Gruppo 63, e ai primi incarichi didattici presso la Facoltà di Architettura di Firenze gli danno un punto di vista privilegiato sulla società e sulla cultura di massa (Apocalittici e integrati, 1964), consentendogli di sviluppare in embrione un approccio di tipo semiologico al loro studio: La struttura assente (1968) ne è il primo frutto che rappresenta anche una presa di distanza da alcuni eccessi dello strutturalismo. L’interesse per la semiotica si approfondisce negli anni ’70 e conduce alla pubblicazione del Trattato di semiotica generale (1975), che compone in una sintesi teorica originale delle diverse fonti di ispirazione provenienti dall’ambito linguistico (F. de Saussure e L. Hjelmslev) e da quello filosofico (Ch.S. Peirce) e propone, in uno scenario accademico-culturale divenuto per lui ormai mondiale, una nuova disciplina.

La riflessione sui sistemi e i processi di significazione è proseguita con numerose altre opere (Lector in fabula, 1979; Semiotica e filosofia del linguaggio, 1984; I limiti dell’interpretazione, 1990; Kant e l’ornitorinco, 1997), grazie alle quali Eco ha dialogato con numerose altre discipline e approcci (dalla narratologia alla filosofia analitica, dal decostruzionismo al cognitivismo) e che si sono intrecciate con la produzione letteraria, inaugurata da Il nome della rosa (1980) e proseguita con Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015).

Dal 1975 Umberto Eco è stato professore ordinario di Semiotica generale presso l’Università di Bologna. Il suo contributo allo sviluppo dell’Alma Mater è stato fondamentale: dopo aver contribuito alla fondazione del primo corso di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS) in Italia all’inizio degli anni ’70, ha fondato il corso di laurea in Scienze della Comunicazione (1992) che ha diretto personalmente nei suoi primi anni di vita. Nel 1990 ha fondato inoltre al Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna che ha presieduto fino a oggi.

Dal 2008 è stato professore emerito e a giugno ha ricevuto il Sigillum Magnum di Ateneo.

Il rito civile si svolgerà martedì a Milano.