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Eduu: l'Alma Mater in Iraq per la valorizzazione del patrimonio culturale

Finanziato da EuropeAid, il programma porterà alla riapertura di due musei, farà nascere associazioni culturali e formerà i professionisti che lavoreranno alla valorizzazione dei beni storici e archeologici del paese


Riaprire i musei, far ripartire gli scavi archeologici, formare i professionisti dei beni culturali, incontrare gli studenti delle scuole superiori
. È la ricetta di Eduu, progetto europeo coordinato dall’Università di Bologna e dedicato al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Iraq.

Il progetto, che parte in questi giorni con un kick-off meeting a Diwaniyah, 200 chilometri a sud di Bagdad, è finanziato da EuropeAid con oltre 1 milione di euro e coinvolge, assieme all’Alma Mater, l’Università di Torino e tre atenei iracheni, le Università di Baghdad, di Al-Qadisiyah e di Kufa.

L’obiettivo è ricostruire una rete di promozione dei beni storici e archeologici del paese. Oltre a coinvolgere il Museo di Bagdad nell'aggiornamento di alcune sale, le attività di Eduu permetteranno l’apertura di due musei oggi chiusi, quello di Kufa e quello di Diwaniyah, e favoriranno la nascita di associazioni culturali dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale.

“Con questo progetto – spiega Nicolò Marchetti, coordinatore del progetto e docente al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater – vogliamo coinvolgere la società civile irachena, creando sinergie virtuose tra le sue diverse componenti, dalle università alle scuole superiori, passando per le soprintendenze, i musei e le amministrazioni locali, regionali e nazionali: realtà diverse che finora troppo spesso si sono parlate troppo poco.”

Oltre al lavoro sui musei, il progetto coinvolge due importanti aree archeologiche, una nella zona di Afak (governatorato di Al-Qadisiyah), dove Unibo conduce una ricognizione archeologica e un sito, e una a Telul el-Baqarat, nella zona di Al-Kut (governatorato di Wasit). Ma in programma ci sono anche attività formative dedicate al personale delle soprintendenze locali, lezioni nelle scuole superiori sulla storia e il valore del patrimonio culturale iracheno e varie attività per coinvolgere la popolazione rurale nella conservazione del territorio.